Oltre la mia porta, da una settimana a questa parte, c'è "La Paz di Chame", sobborgo di Chame, un pueblo due ore a nord ovest di Panamà City; rimarrò qui fino ad ottobre e la mia occupazione principale è quella di... lavorare. Non scenderò nei dettagli, vi basti sapere che dovrei lavorare il legno, fare machimbre (perline); le perline si fanno con una scorniciatrice: una macchina con pialle, frese e toupie che permette di solcare il legno con diversi profili, diverse cornici appunto. Facciamo un passo indietro ora: a Francoforte volevano farmi tornare indietro: "devi avere un biglietto ufficiale di uscita da Panama. Hai mezzora per andarlo a comprare, altrimenti non ti imbarchiamo." Questo fatto ha a che fare con la mia recente decisione di visitare il Costarica (aggiungendo cosi una tappa al viaggio), intorno al 20 settembre più o meno.Rabbia e fretta a parte sono riuscito (puzzolentissimo e sudaticcio) ad imbarcarmi e assorbire per due ore la storia di vita di un tassista aspirante scrittore norvegese (nome Lars) che era diretto a Santo Domingo a trovare la moglie e bla bla bla. Avvicinandoci a Panama durante la notte ci siamo trovati vicini ad una tempesta molto intensa: i lampi illuminavano a giorno il cielo e si susseguivano in una interminabile danza sulfurea, spettacolo a dir poco magnifico.Durante la prima e più saliente giornata abbiamo fatto alcuni giri di rifornimento, visitato il taller (bottega), la casa, banca e negozi ecc. ecc. il taller è corredato da un mezzo ubriacone statunitense (di nome chown o john o boh) ora apolide e parecchio rompiballe. Per quanto riguarda la casa invece, e qui siamo alla nota più lieta, è corredata da una vicina stupenda: UNA CHIESA. Ma non una qualsiasi, nossignore! Questa è una di quelle chiese prepostanglopicocattomessiconfessionale: hanno iniziato alle 17 in punto a suonare la batteria e cantare a squarciagola, alle 19 urlavano e ballavano al grido di osanna o kyrie eleyson. L'unica cosa che posso dire è: CRISTO.Nei giorni seguenti, fino ad oggi, ho potuto assistere ad un progressivo aumento delle mie capacità da elettricista con una conseguente diminuzione del funzionamento della macchina (la scorniciatrice); insomma, per ora la macchina non va e sta diventando un grande cruccio per me e per mio zio, che proprio oggi ho accompagnato a Panamà in aereoporto, perchè torni in Italia. Una nota di colore a questo proposito è dedicata all'esperienza di guida in centramerica: sembra Fight Club! Mi spiego, ricordate la celebre frase del film: "Prima regola: non ci sono regole"? ; è una perfetta sintesi, fin troppo stringente, del codice della strada Panameno. Un esempio su tutti è stata la mia esperienza con i one way, sensi unici: non sono indicati. Mio zio, al mio fianco mi dice (dopo essere entrato nel senso unico), "questo è un senso unico, non si può andare di qui". Io, tra l'irritato e il preoccupato gli chiedo dove sia il cartello, come faccia a saperlo ecc. ecc.Morale: nessun cartello, semplicemente lo devi "intuire" (ti suonano, ti insultano, tutte le macchine sono parcheggiate con il muso verso di te ecc. ecc.) e badate bene, non in un borgo di 2.000 anime come Chame, ma nel centro di una capitale con 3 milioni di persone!Spero di potervi dare presto buone notizie, specie sul trabajo, e sul mio viaggio. Vi abbraccio tutti e vi lascio con una nota simpatica: una bevanda trovata qui, al "Machetazo", un centro commerciale molto grande e molto gringo.
Squirt