Primi passi all'Ippoasi

Da Mammavegana @MammaVegana
Domenica (non a pasqua, la settimana precedente) siamo tornati in visita all'Ippoasi, dopo un anno e mezzo di lontananza. Ci eravamo infatti andati per il mio compleanno di due anni fa, con l'allora "Robino" nella pancia.
Questa volta siamo tornati con Valerio, che ha visto per la prima volta tanti animali che per lui, bambino di città, erano sconosciuti. Per chi ancora non lo sapesse, l'Ippoasi è un rifugio per animali da reddito (cavalli, mucche, galline, maiali, capre etc) salvati dal macello e ora liberi di vivere lontani dallo sfruttamento.
In realtà "tornati" non è la parola giusta, in quanto nel frattempo l'Ippoasi ha cambiato sede, spostandosi a San Piero in Grado, nel parco di San Rossore (vicino a Pisa). Qui gli animali hanno a disposizione un terreno molto grande (il perimetro è di 800 metri!), in parte aperto e in parte boschivo. Il trasloco è avvenuto da poco, e c'è ancora molto da lavorare: chi vuole offrirsi come volontario anche solo per qualche giorno, trova tutte le informazioni sul sito di Ippoasi.
Le visite (gratuite, ma sono gradite offerte!) si svolgono il sabato e la domenica, al mattino e al pomeriggio. Domenica al pomeriggio eravamo solo noi, gli unici che non si erano fatti spaventare dalle previsioni del tempo (per fortuna! Alla fine la temuta pioggia non è arrivata) quindi la visita è stata molto informale: siamo infatti stati coinvolti nel momento pappa/sverminamento degli equini, attraverso fieno misto a semi di zucca. E' stato un momento divertente e contemporaneamente anche istruttivo.

Per i cavalli erano pronte delle ciotole (simili a quelle dei cani) legate ad una specie di sacchetto con una lunga cinghia, da mettere al collo di ogni cavallo. Gli asini e il poni Lola, invece, non riescono ad infilare il muso in queste ciotole e quindi per loro erano pronti dei secchi. Per loro però è necessario un volontario di vedetta perché non rovescino il secchio e non si facciano rubare il cibo dalle capre.

Io e Valerio ci siamo occupati di Lola, che è piccoletta ma ha un bel caratterino e ha allontanato in malomodo uno degli asini che aveva osato lanciare uno sguardo al suo secchio.

Quando Lola ha finito, abbiamo raggiunto gli altri e siamo stati seguiti dagli asini Cagliostro e Abramo. Valerio è rimasto molto colpito dagli asini ed è riuscito ad accarezzarli. Dei cavalli aveva un po' paura, le caprette si muovono troppo veloci, gli asini invece si sono fermati a farsi coccolare.

Il Babbo è stato scelto da uno dei due (non so se Cagliostro o Abramo) come massaggiatore ufficiale. Dopo qualche grattino sulla schiena, Christian ha avvertito il Babbo: "Si sta girando, ti dà la schiena". Il Babbo subito si è spostato, per evitare eventuali calci, ma Christian, ridendo, gli ha detto che non c'era nessun pericolo... solo quello di dover rimanere ore ed ore a grattare il culo di un asino... Infatti appena il Babbo si spostava di un metro, subito anche l'asino arretrava e riposizionava il suo sederone proprio sotto la mano.

La visita s'è conclusa nel pollaio, dove le galline hanno uno spazio enorme e si sono anche costruite alcuni giacigli all'interno di un cespuglio. Purtroppo ce n'era una che non stava bene e non sappiamo se è la "nostra" Irene.
Torneremo presto a trovare gli animali di Ippoasi, sperando anche nel bel tempo: non se ne può più di questa pioggia!
Nel frattempo probabilmente Valerio avrà imparato a camminare. Forse ispirato dai tanti animali liberi, i primi cinque passi senza appoggio li ha fatti proprio domenica all'Ippoasi!

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