Primi problemi per la missione indiana su Marte

Creato il 12 novembre 2013 da Media Inaf

Lanciata lo scorso 5 novembre, la navicella indiana ha già dovuto superare il primo ostacolo: un improvviso guasto al motore principale, al quale è stato posto rimedio con una manovra ''correttiva'', portando il razzo sull'orbita stabilita, a 100 mila km dalla Terra. Secondo il capo dell'agenzia spaziale indiana la cosa non comporterà gravi conseguenze.

di Eleonora Ferroni 12/11/2013 13:18

La sonda spaziale che cercherà di raggiungere Marte. Crediti: ISRO (Indian Space Research Organization)

Parte a singhiozzo la prima missione indiana che porterà la sonda della MOM, Mars Orbiter Mission, in orbita attorno al pianeta rosso.  Un improvviso guasto alla navicella diretta su Marte ha richiesto una manovra “correttiva” da parte degli scienziati indiani, e la missione spaziale ha potuto finalmente riprendere la sua tabella di marcia.

Il problema tecnico, ha fatto sapere l’Agenzia spaziale indiana (ISRO), è sorto durante una manovra di spostamento verso un’orbita terrestre più alta. Si tratta del primo (e si spera anche ultimo) intoppo incontrato dalla navicella ”Mangalyaan” (veicolo su Marte), lanciata lo scorso 5 novembre  dalla base di Sriharikota, nel golfo del Bengala. Cosa è successo ieri? Uno dei motori principali s’è spento prematuramente, e l’accaduto ha impedito al razzo di posizionarsi sull’orbita stabilita. Non arrivando più il carburante che alimenta il motore 440 Newton, è stata “impartita una velocità incrementale di 35 metri/secondo, contro i 130 metri/secondo originariamente previsti,” ha dichiarato l’ISRO. I ricercatori hanno dovuto, quindi,  ”accelerare” gli altri motori per ”spingere” la sonda alla richiesta altezza di 100 mila chilometri, coprendo così i 20 mila chilometri mancanti al target.

Per fine novembre è previsto che la sonda lasci l’orbita terrestre per iniziare il viaggio di nove mesi verso Marte, dove, però, non è previsto l’atterraggio. Mangalyaan, infatti, viaggerà sull’orbita marziana rilevando, grazie a dei sensori, la presenza di metano nell’atmosfera e rafforzare l’ipotesi di una forma di vita primitiva. Partita nel 2012, la missione è stata completata in appena 15 mesi al costo, relativamente basso, di 73 milioni di dollari (4,5 miliardi di rupie o 55 milioni di euro). Intanto Marte si prepara a ricevere la visita di un’altra sonda, questa volta della NASA, MAVEN, che verrà lanciata il prossimo 18 novembre, ma il suo viaggio durerà un po’ di più, circa dieci mesi, con arrivo previsto nel settembre 2014. Questa sonda, che si posizionerà anch’essa in orbita ellittica attorno al pianeta, studierà l’atmosfera marziana per comprendere i cambiamenti climatici avvenuti sul pianeta.

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



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