Caraibi: coralli nati in laboratorio sono stati reintrodotti con successo nel loro habitat.
Buone notizie: per la prima volta una nuova popolazione di coralli Acropora palmata nata in laboratorio e reintrodotta nel suo ambiente naturale è riuscita a integrarsi perfettamente nella barriera corallina caraibica.
Nel 2011 i biologi coordinati da Secore, organizzazione internazionale che si occupa del monitoraggio e della conservazione delle barriere coralline, hanno prelevato gameti di coralli Acropora palmata (dal 2008 tra le specie a rischio critico di estinzione nella Red List dello IUCN) e li hanno fatti nascere in condizioni protette. A distanza di un anno li hanno reintegrati nelle acque dei Caraibi, nell’habitat di provenienza, e «in quattro anni, i rami di queste creature si sono sviluppati fino a raggiungere le dimensioni di una palla da calcio. Inoltre, gli esemplari nati in vitro si sono riprodotti lo scorso settembre, nello stesso periodo della popolazione naturale», spiega Valerie Chamberland, di Secore.
SPECIE A RISCHIO. Colpita dalle conseguenze delle attività umane e da una concatenazione di eventi che concorrono al progressivo sbiancamento, l’Acropora palmata – che ha un ruolo importante nella protezione dell’habitat delle sponde dalle tempeste e come rifugio per pesci pappagallo e aragoste – si è ridotta dell’80% negli ultimi quarant’anni e continua a diminuire. Il lavoro di secore può rallentare il trend e, nelle previsioni più ottimistiche, forse contribuire a invertire la tendenza.