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Primi tagli allo spread

Creato il 26 marzo 2012 da Rubefox

Primi tagli allo spreadPrimi tagli allo spread, gli spread applicati dalle banche sui tassi dei mutui tornano a scendere. E’ questo il nuovo trend che è partito da pochi giorni.

Sono tre gli istituti che hanno deciso di scendere sotto la soglia del 3% allontanandosi quindi dallo spread medio di mercato del 3,5 %. Innanzitutto Cariparma, che da poco ha deciso di lanciare una “Campagna Mutui Casa” ampliando il plafond dei finanziamenti destinati alle famiglie a 2,5 miliardi di euro lanciando. L’istituto propone uno spread sul tasso variabile al 2,6% con durata 20 anni. Poi Bnl-Bnp Paribas che è scesa sotto la soglia del 3%, proponendo uno spread al 2,95 %.

Due banche francesi sono state le apripista del nuovo trend; che a quanto pare hanno beneficiato di un mercato interbancario meno teso negli ultimi mesi rispetto a quello italiano.

Anche le banche italiane però si stanno pian piano muovendo, per esempio Webank, che offre mutui variabili, di 20 o 30 anni,  con uno spread del 2,7 %.  

Dalla classifica elaborata da MutuiOnline.it, l’ istituto è per pochi decimi al primo posto della classifica, ordinata per Taeg, il tasso che tiene conto di tutte le spese: spread, tipologia di indice europeo scelto per indicizzare il mutuo, spese di istruttoria, perizia, incasso rata, eventuali coperture assicurative…

Gli spread ormai si stanno muovendo in un trend che potrebbe accentuarsi nei prossimi mesi. Un esempio lo si può avere osservando Barclays,  che con il sua maxi taglio ha sforbiciato gli spread tra i 50 e i 65 punti base portando lo spread al 3,7 %. Certo, se pensiamo alla media dei tassi degli ultimi anni, siamo ancora su livelli alti, ma consapevoli del fatto che il fenomeno comprende anche istituti che dallo scorso maggio si sono defilati dal mercato attraverso la leva al rialzo degli spread. Ciò si può notare anche dalle indicazioni del sito MutuiSupermarket.it che ha rilevato nell’ultimo mese tagli fino a 85 punti base con offerte che partono da spread del 2,7%.

A giudicare dalle strategie delle banche questo nuovo trend riguarda soprattutto i mutui a tasso variabile. Solo Bnl e Barclays hanno lavorato sui prestiti a tasso, ma in entrambi casi i siamo oltre il 3%. Ciò ha esteso la distanza tra i tassi finiti applicati su mutui variabili e sui fissi con un risparmio nel primo caso tra i 250 e i 300 punti base. Per gli istituti, soprattutto in questa fase, è difficile tarare strategie sui finanziamenti nel medio-lungo periodo. Le ultime aste della Bce al tasso dell’1% a 3 anni in favore delle banche hanno favorito l’afflusso di liquidità, ma con un orizzonte di breve periodo. Per questo le riduzioni degli spread riguardano più le offerte a tasso variabile, che non quelle a tasso fisso, più rischiose.

La liquidità arrivata dalla Bce non è l’unico fattore che potrebbe smuovere il mercato nei prossimi mesi. Molti istituti hanno avuto un’ arresto dei volumi erogati sul fine 2011 e primi mesi del 2012 e se si vuole evitare un calo dei volumi sul 2012 superiore al 50% si dovrà correggere gli spread.

 

Forse per l’estate potremmo avere un altro forte strappo. Infatti a giugno è fissata dall’Eba (European banking authority) la scadenza per la verifica dei requisiti di capitale delle banche. A valle di tale verifica, molte banche potrebbero pensare di ridarsi degli obiettivi in termini di erogazioni mutui, dato che molte banche sino ad oggi hanno avuto una riduzione massima degli impieghi fino a data da definirsi.

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