Vittorio Veneto, Codalunga.
Codalunga inaugura la stagione con un Grand Opening all’insegna delle feste, un’introduzione a un programma più che denso di rumorismi e musiche brute: sono già stati rivelati l’ombra vaticana e Keith Fullerton Whitman, oltre alla line-up dell’edizione natalizia del Three Days Of Struggle. Il tutto viene paradossalmente presentato da due dei progetti italiani più partecipi alla nuova elettronica: Primitive Art e Vaghe Stelle. Ma l’assurdo è sempre stato il cavallo di battaglia dello spazio curato da Nico Vascellari, un esperto nel fondere party e musica più ricercata. L’anno passato Codalunga ha affrontato una ristrutturazione da molti punti di vista: spazi interni modificati e allargati, tende provenienti da universi lynchiani, neon da far invidia a “Need for Speed Underground 2” e vetrine curate da artisti e musicisti da tutto il mondo. Questa stagione sarà Martin Sorrondeguy, lo storico membro dei Los Crudos, a imprimerci i suoi lavori fotografici. L’ex atelier dell’artista di Vittorio Veneto si riempie in pochi minuti: il tempo di bere un birra, acclimatarsi e i Primitive Art bussano ai timpani dei presenti. Il duo si fa sentire per ogni stanzina di Codalunga e come un richiamo tribale ipnotizza lo spazio, rendendolo un dance-floor multietnico. È infatti su basi psico-ritualistiche che si sviluppano i suoni di Primitive Art, come recita lo stesso nome. Non da subito il pubblico riesce ad accedere al proprio es ancestrale, ma pian pano qualche testa inizia a scuotersi, soprattutto mentre quello dei due che fa anche da vocalist si intromette nella mischia per cantare. Meno espansivo invece Vaghe Stelle, che si immerge nel suo set ed esplora orizzonti più europei rispetto ai Primitive Art. Il pubblico è ormai ben scaldato ed esplode in un ballo frenetico ed errante, fatto pulsare a tempo dalle luci in una serata stordita che vorrebbe durare in eterno. Vaghe Stelle si fa desiderare: non appena accenna a finire, il pubblico lo incita e per un’altra mezz’ora riesce ad ottenerne. Soprattutto i bassi, un po’ rugginosi durante i Primitive Art, qui sono delineati e i pezzi spaziano dall’ambientale al violento, in un cambio di tempi lunatico e carico. La parte che riguarda i concerti è solo una frazione, quella narrabile, del grand opening che prosegue a Codalunga fino a notte inoltrata, ma solo per spostarsi verso altri luoghi ubriachi e surreali di Vittorio Veneto. La festa continua, lo spirito pure.
Grazie ad Andrea Brugnera per la foto.