Magazine Cultura
Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui Blogger è diventato casa mia. Era il 7 gennaio 2012 e, dopo un'epica abbuffata di dolci, con la paura di ritornare ad essere l'adolescente troppo paffuto di un tempo, ero andato per il lungo mare con papà. La voglia di camminare pari a zero e la marcata tendenza a riempire di chiacchiere l'uomo silenzioso e affabile che mi stava accanto. L'argomento erano i libri, ovvio. Lo aggiornavo sulle mie ultime letture, sui libri che con la mia limitatissima paghetta avevo intenzione di acquistare, sul trauma di non avere una biblioteca comunale in una cittadina carina, seppur piccola, come la nostra. Lui, come me, non è un gran parlatore. Io parlavo, lui mi ascoltava. Finché, ad un certo punto, aveva dato voce a un'idea che assillava anche me da qualche tempo. - Perché non lo apri anche tu, un Blog? Era il mio desiderio e la mia paura più grande, credetemi. La tecnologia e la costanza, francamente, non erano mai stati i miei cavalli di battaglia e il terrore di trovarmi su una barca alla deriva, da solo, mi gelava il sangue nelle vene. L'argomento era caduto così come era sorto. Poi, nel pomeriggio, mentre ero perso nella mia ennesima lettura, la sua voce familiare mi aveva chiamato dal soggiorno. A mia insaputa, aveva superato il confine. Aperto la Home di Blogger e cliccato sulla pericolosissima voce “Crea un Blog”. Con un poderoso calcio nel sedere mi aveva gettato nella mischia. Nel più totale anonimato, e senza nemmeno dirgli grazie, avevo lavorato ad una grafica che risultasse semplice e accogliente e a un nome che da un lato mi rispecchiasse, dall'altro suonasse efficace. Pur non avendo mai amato i fumetti, ero cresciuto con gli eroi della Marvel. Come il noioso e gracile Peter Parker, avrei creato il mio alter ego. L'eroe che mi avrebbe salvato dai numerosi momenti “No” e dalla tristezza che, inspiegabilmente, mi pervadeva di tanto in tanto. Sarei stato l'eroe di me stesso: Mr. Ink.Un essere mitologico a metà tra un nerd e un eroe romantico. L'inchiostro nel sangue, un paio di Ray Ban agli occhi, una piuma nella tesa del cappello. Il mio cuore aveva tremato, poi, gli occhi chiusi, con il dito sospeso sul mouse, avevo cliccato “Invio”. Il giorno successivo avevo il mio primo commento e i miei primi lettori. Le gioie più grandi dei miei diciassette anni di vita. Alcuni erano colleghi già affermati che, con mia grande sorpresa, avevano voluto sostenermi sulle loro pagine Facebook. Altri erano semplici passanti, capitati per caso tra i miei libri e i miei deliri. Non sapevo ancora che sarebbero diventati parte della mia nuova, sempre più numerosa, famiglia. Ora, a 365 giorni da quel giorno, mi trovo a spegnere la prima candelina insieme a voi. Non ho desideri da esprimere, perché penso di stare vivendo proprio in questo momento quello più grande. Non sentirmi più solo.Nelle situazioni più disparate, abbiamo imparato a conoscerci e, con il sorriso, ho capito che, lontani o vicini, anche se non eravamo a conoscenza delle nostre reciproche esistenze, avevamo vissuto, inconsapevolmente, vite simili. Perché noi lettori – malinconici, solitari, sempre con la testa tra le nuvole - siamo un po' figli della stessa mamma. E, sempre in silenzio e in punta di piedi, arrampicati sulla nostra montagna di libri, muoveremo il mondo a colpi di parole. Non posso fare altro che ringraziarvi. Di vero cuore. Ringrazio chi è passato soltanto e chi, invece, ha deciso di fermarsi. Chi mi rallegra o commuove con i suoi affettuosi commenti e chi, silenzioso come lo sono anch'io, non parla, ma c'è. Chi mi sopporta pazientemente e, pieno di fiducia, legge i miei lunghi sproloqui, consapevole che il più delle volte avranno un senso.. forse! Ringrazio le Case Editrici e gli autori che in un anno hanno risposto alle mie email, facendomi sentire ogni volta come un bambino davanti a un Natale senza fine e riempendo di vita una desolata casella di posta elettronica che, fino a prima, raccoglieva solo Spam e pubblicità (... del Viagra soprattutto!!). Ringrazio i miei colleghi più cari, che mi dimostrano che, nonostante il mondo sia un posto crudele per i romantici, la solidarietà e la gentilezza non si sono estinte insieme ai dinosauri: Monica (la mia carissima mamma 2.0), Sonia (che, non lo dimenticherò mai, mi ha insegnato regole che avevo sempre ignorato!), Juliette (la più internazionali delle avventuriere di Blogger!), Morna, Denise, Fede, Noemi, Alessia, Matteo, le ragazze di Sognando tra le righe (che già mi vedono un grande scrittore *-*), Veronica, Ronnie, Giuls, Lenah, Olivia, Silvia... e sicuramente starò dimenticando qualcun altro di voi, fedele membro del Club dei bibliotecari, ma non il prezioso appoggio che mi avete offerto! E, soprattutto, ringrazio te. Che hai letto fino alla fine. Che ci sei stato e ci sarai. Che, con un tuo commento, mi strapperai ancora un sorriso e ancora una speranza. Per altri 365 giorni. Per tutto il tempo che, grazie a te, continuerò ad essere. Utile, interessante, apprezzato, vivo.
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