Magazine Diario personale

Primo capitolo: Villa Patatona.

Da Gattolona1964

 

…perché rimandare a domani ciò che desidero fare oggi? Buona lettura ai miei piccoli e grandi affezionati lettori!

        Villa Patatona.

In un tempo lontano non ben precisato, in un luogo non ben conosciuto, tra terre e spazi che non si trovano nelle cartine geografiche, esiste una stupenda casetta a forma di cioccolatino, nel verde di una immensa prateria. E’ circondata da fiori profumati di ogni colore. C’è un orto meraviglioso dove nascono verdure strabilianti, gli uccellini vestiti a festa cantano e ballano tra di loro. Regna una pace ed un’allegria che si può toccare con mano. Questa casa, che è fatta con mattoni di cioccolata, ha le persiane di marmellata al sapor di fragola e le porte sono di biscotti al miele. E’ circondata da molte verande e porticati, addobbati con gerani, violette, rose, tulipani, peonie , margherite, sempre innaffiati e rigogliosi. Si possono scorgere edere ed erbe rampicanti che la vestono, si trovano tavolini a forma di cuore e seggiole fatte con la panna montata per chiacchierare e giocare a carte ricamare e perché no, anche gustarsi una buonissima torta al cioccolato con le mandorle. Vi sono anche tanti dondoli e giochi di ogni tipo:giostre, altalene, cavallini, bambole, peluche, libri, tutti sparsi qua e la’. Chissà perché! Vicino alla casa, che si chiama Villa Patatona, c’è una scuderia molto grande ed alta, costruita con legni colorati somiglianti a grossi lecca lecca, il portone è ben chiuso con un catenaccio di zucchero filato e un campanello a forma di cavallino con un grande fiocco azzurro serve per suonare ed annunciarsi! Sopra il campanello un nome a grandi caratteri “F U L M I N E”. Ma chi mai abiterà in una simile scuderia, che assomiglia ad un dolce natalizio più che a una vera scuderia? Ah, cari bambini, dimenticavo di dirvi che io mi chiamo Gattolona Pasticciona e sono una gatta parlante! Nel cortile, riposte in ordine di grandezza vi sono cassette di erba fresca e fieno, grandi ciotole con acqua e limone e strano a dirsi, un’enorme cassa con il coperchio, piena zeppa di zuccherini e caramelle morbide alla frutta. Eh sì, avete capito bene! Quei deliziosi dolcetti che voi bimbi mangiate ogni tanto, quando siete buoni e vi comportate bene. Entrando in questa casetta, al piano terra troviamo un pianoforte a forma di cappello a cilindro con i tasti colorati di marzapane. In un angolo un magnifico cuore rosso gigantesco e’ un camino, dove la legna, sempre pronta per essere accesa, canta e ride ogni volta che qualcuno la tocca! “Ma che strana casa!” direte voi. Nelle credenze e nei mobili tazze, piatti, statuine di angeli, bicchieri colorati non di vetro ma di frutta e verdura. Si scorge persino un enorme calice a forma di melanzana e una brocca che altro non è, se non una zucca gialla profumata, ed enorme. Dentro vi è l’acqua fresca, pronta da versare se qualcuno che conosceremo più avanti avrà sete. Poi carillon con la neve che scende, giostre con i pagliacci, bambole che parlano sempre. Ma che razza di casa è mai questa? Da chi sarà abitata una casetta così? Sembra proprio una di quelle casette che si trovano in un libro di fiabe per bambini! Non esiste nella realtà! E che dire di quelle splendide tendine di pizzo ricamate all’uncinetto, fatte con la sfoglia per tagliatelle? Poltrone morbide gialle e rosse sono la carrozza di Cenerentola, la slitta di Babbo Natale invece è un divano, con appoggiati tanti cuscini a forma di renna. Al muro un vecchio e peloso telefono ogni tanto squilla, emettendo il miagolare di un gattino, essendo lui stesso un gatto sornione. E fotografie sparse in ogni angolo della casa, tante fotografie, che riempiono la vista ed il cuore e forse ci raccontano qualcosa degli abitanti di questa fantastica abitazione. Osservando bene non sono fotografie normali, come quelle che ognuno di noi ha nelle proprie case, hanno qualcosa di magico, di insolito, di molto molto strano. In tante compare un puledrino con in bocca un ciuccio, ed al collo un simpatico fiocco azzurro e bianco che quasi non lo fa respirare, sì avete capito bene! In altre cornici sempre quello splendido puledrino appena nato è in braccio ad una strana signora, beve avidamente latte da un grosso biberon, indossa una camicina senza maniche e, un pannolone a forma di sella per cavalli gli cinge la vita. Roba da matti! Sul grande camino, appoggiate l’una vicina all’altra, vi sono ancora fotografie che ritraggono un maestoso e stupendo cavallo bianco, una criniera lunghissima nera e lucida lo avvolge, un sorriso a quaranta lucidissimi denti che ammalia e, strano a dirsi, quattro scarponcini di camoscio e lana, gli proteggono gli zoccoli. e poi..e poi no! Non ci posso credere ! Nell’ultima fotografia vola in un cielo azzurro pieno di stelle, con un paio di ali lunghe e dorate, mentre sulla sua poderosa schiena trasporta tre bellissime bambine attaccate strette alla sua criniera per non cadere. ‘E’ impossibile! Forse i miei occhi non vedono più tanto bene e dovrò decidermi a cambiare gli occhiali. Nelle altre fotografie ancora le tre bambine con le gote arrossate, le trecce spettinate e i sorrisi maliziosi giocano, rincorrendosi tra loro, facendo roteare un cerchio di legno giallo, mentre lo stesso cavallo ride e gioca con loro. Sono un po’ confusa, la testa mi gira, ma continuo a guardare, vorrei capire dove sono capitata, che posto è mai questo, chi sono gli abitanti di questa dimora. Una signora buffissima con la cuffietta in testa bianca e fucsia serve a due simpatici ed arzilli vecchietti, una cioccolata calda con i biscotti appena sfornati al profumo di vaniglia. Uno dei due è senza capelli, ha i baffi lunghi fino alle ginocchia, l’altro è senza denti, ma con gengive bianchissime. In testa ha una parrucca rossa messa alla rovescia e ridono di gusto, mentre stanno giocando a carte. Nell’ultima fotografia vi e’ una bellissima ragazza bionda con occhi azzurri e riflessi verdi, somiglianti ad un lago di montagna, un nasino birichino, la bocca che sembra dipinta da un pittore, ai lati del viso lunghissimi boccoli che la fanno sembrare una fata. In ogni mano tiene ben stretto un bastone d’oro con un cavallino in cima , sembrano due bacchette magiche, ha in testa un cappello a punta rosso, al dito splende un enorme anello, grosso come una mela. Vicino a lei accoccolato come un tenero e piccolo gatto, sempre quel delizioso puledrino. Rimango senza fiato, gli occhi mi luccicano per la commozione e la curiosità. Chi di voi mi può spiegare dove mi trovo e dove sono capitata? E chi sono tutte queste strane persone? Mah! Devo e dobbiamo pazientare ancora un po’, credo che tra poco scopriremo tutto questo dolce ed inconsueto mistero. Stranita e confusa, dopo aver bevuto due bicchieri d’acqua fresca presa dalla brocca a forma di zucca, mi decido a prendere il ventaglio dalla mia borsettina a forma di rosa che, stanca pure lei, mi punge con le sue spine. Mi faccio aria sulla fronte imperlata di sudore, mentre sprofondo, esausta sulla slitta di Babbo Natale. Ah, dimenticavo anche di dirvi che sul campanello della porta trovo e leggo il nome di questa strana, unica e fantastica abitazione: Villa Patatona. Proseguendo credo di scorgere in lontananza una grande cucina parlante, con il tavolo che altro non è se non una quercia gigante, contornato da dieci enormi seggiole, cioè sembrano seggiole, ma in realtà sono pizze morbide con tanta mozzarella. Se le conto meglio le seggiole sono nove: uno e’ un altissimo seggiolone costruito con rami e foglie. Ma chi si siederà su questo strano coso? C’è anche un nome, che inizia per F. Ah! Benedetti occhiali, dovrò ricordare di cambiarli. Sulle altre nove vi e’ un’etichetta di stoffa con il nome di chi la occupa ma io non riesco a leggere bene. Vicino all’etichetta, un piccolissimo cuore con una minuscola fotografia. Nei mobili pentole, stampi per pizze e torte a forma di cavallo, che strano! E posate, tovaglie, bicchieri, piatti, tovaglioli e asciugamani hanno dei disegni con un volto che ho già visto. La memoria non mi aiuta più come un tempo, vedo però che è una ragazza. Già, ma dove l’ho vista? Ora ricordo! È la bellissima ragazza della fotografia sul caminetto. In ogni oggetto inciso a caratteri d’oro un’iniziale: S. Infine, un grande lavatoio in pietra, tre frigoriferi pieni stracolmi di ogni ben di Dio e, per ultimo, un grande forno a legna che in realtà è un vulcano, per cuocere torte stratosferiche. Che casa fantastica, non ne avevo mai viste di così belle e strane, sembra proprio una casa magica. O forse lo è per davvero? Con tutto questo cibo mi viene l’acquolina in bocca e un leggero rigolo di saliva rosa fucsia, scende bagnandomi i baffi, come credo anche a voi meravigliosi ed increduli lettori. A questo punto, salgo le scale per vedere se ci sono anche delle camere, un bagnetto per fare pipì, un corridoio, forse degli armadi, di certo un letto non mancherà, sono troppo stanca per proseguire, credo proprio che mi farò un bel riposino. Un grosso sbadiglio mi esce dalla bocca in modo così rumoroso e grande, che faccio appena in tempo a scorgere in lontananza, due enormi e scuri occhioni che mi guardano dal retro di un armadio verde e giallo, mentre una criniera nera e lucidissima mi fa inciampare sul pavimento dove cado addormentata.



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