Oggi venerdì 20 marzo è il primo giorno di primavera, e non il 21 come quasi tutti sono abituati a pensare. Il giorno in cui avviene non è infatti fissato da un calendario, ma determinato da una conseguenza di un evento astronomico, l’equinozio. Con questo termine ci si riferisce all’istante in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale. Pensate che la primavera astronomica comincerà a tornare il 21 marzo solo nel 2102! L’equinozio di primavera avviene realmente negli ultimi minuti di questa giornata, esattamente alle 22,45 italiane.
Tornando in tema letterario, per celebrare questo primo giorno di primavera, ho scelto una bellissima poesia di Giosuè Carducci.
Primavera Classica
Da i verdi umidi margini
La violetta odora,
Il mandorlo s’infiora,
Trillan gli augelli a vol.
Fresco ed azzurro l’aere
Sorride in tutti i seni:
Io chiedo a’ tuoi sereni
Occhi un piú caro sol.
Che importa a me de gli aliti
Di mammola non tócca?
Ne la tua dolce bocca
Freme un piú vivo fior.
Che importa a me del garrulo
Di fronde e augei concento?
Oh che divino accento
Ha su’ tuoi labbri amor!
Auliscan pur le rosee
Chiome de gli arboscelli:
L’onda de’ tuoi capelli,
Cara, disciogli tu.
M’asconda ella gl’inanimi
Fiori del giovin anno:
Essi ritorneranno.
Tu non ritorni piú.