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Giosuè Carducci, Fiesole

Da Paolorossi
Fiesole

Fiesole

Su l’arce onde mirò Fiesole al basso,
Dov’or s’infiora la città di Silla,
Stagnar livido l’Arno, a lento passo
Richiama i francescani un suon di squilla.

Su le mura, dal rotto etrusco sasso
La lucertola figge la pupilla,
E un bosco di cipressi a i venti lasso
Ulula, e il vespro solitario brilla.

Ma dal clivo lunato a la pianura
Il campanil domina allegro, come
La risorta nel mille itala gente.

O Mino, e nel tuo marmo è la natura
Che de’ fanciulli a le ricciute chiome
Ride, vergine e madre eternamente.

(Giosuè Carducci, “Fiesole” da Rime Nuove)


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