A settembre iniziera' l'avventura nel sistema scolastico inglese: Micro e' stata ammessa alla scuola cattolica vicino a casa (a 5 minuti di cammino, ndr! Un sogno! - almeno in questo senso). Ma l'avventura per me, mamma italiana di questa Micro british girl cresciuta qua, e' iniziata ieri, con la prima riunione prescolastica.
Gia' il fatto di capire ormai circa il 90-95% di quello che dicono e' una conquista. Ma l'avere anche una bimba che va a scuola, a soli 4 anni, mi ha fatto sentire un po' una mamma sui-generis. In effetti la chiamano scuola, ma a quell'eta', che vuoi, e' piu' un asilo che una primina (per la qualita' dell'insegnamento che c'e' qua, poi...! No comment. Cioe', commentero' in seguito). Si chiama reception year, ed e' l'anno che precede la scuola vera e propria ('mazza te, come vola il tempo!). Insomma, ecco il resoconto della mia prima riunione scolastica. Arrivo, con qualche minuto di anticipo, attendo nel cortile giusto quei 5 minuti, e ci trasferiscono nella sala riunioni (la palestra, ndr! - a Londra lo spazio costa) perfettamente in orario. Il principle (= preside), che sembra una via di mezzo tra un pastore protestante e un alcolista, introduce la riunione: "Ed ora iniziamo con il segno della croce ed il padrenostro" (in inglese, rigorosamente). Mi sono sentita morire. C'e' mancato un pelo che non gli scoppiassi a ridere in faccia. No, cioe', e' da quando andavo alle elementari che nessuno mi diceva cosi....!E va bene, l'ho scelta io la scuola cattolica, in fondo. Dicono che in genere siano le migliori, e per di piu' questa e' dal 2009 che riceve il giudizio di outstanding (= eccezionale) dall'Ofsted, l'organismo di controllo del sistema scolastico inglese, che corrisponde un po' (ma poco) al nostro ministero dell'istruzione. Se cercate un'ispection su una scuola pubblica lo trovate li'. Insomma, ci e' andata di lusso, in fondo. Assegnata dal council in base a criteri di vicinanza e di appartenenza religiosa. Uau. Peccato che Micro non abbia gia' amichetti che andranno alla stessa scuola, la nursery attuale e' a miglia di distanza da casa. Comunque, la cosa positiva e' che prevedono fortunatamente un periodo di settling in (il nostro "inserimento"). Un periodo, una settimana, veramente. Ma sono disponibili a dilatare i tempi se il bambino ne ha bisogno (almeno a parole). A seguire, la presentazione dello staff della scuola e del reception year: due teachers e due assistenti per 60 bambini. Come rapporto non c'e' male, meglio che da noi in Italia. Poi un po' di informazioni di carattere burocratico, un po' di chiacchiere generiche, e, ah gia', l'uniforme. L'uniforme e' qualcosa che qua in Inghilterra e' come da noi il vestito alla moda: se non ce l'hai sei out. Solo che qui sei out davvero, non solo out of fashion. E se sgarri ti mandano i servizi sociali. L'uniforme, ragazzi, non e' come il grembiulino da noi, che se c'e' bene e se non c'e' chissenefrega. No no. Devi avere la maglia della scuola, il golf della scuola, la giacca della scuola, il cappello della scuola (uno estivo, e uno invernale), la school bag della scuola. Nel nostro caso, con la croce sopra. Beh, almeno terra' lontani i posseduti. Unica deroga: i pantaloni (o la gonna) e le scarpe. Ma anche quelli hanno delle regole: non possono essere i pantaloni di un vestito (perche' sarebbe poco democratic) e le scarpe non devono avere i lacci (per praticita', perche' tanto mi sa che nemmeno le maestre sanno allacciargliele!). Ancora: i bambini non possono fare assenze da scuola se non nei casi di reale malattia. Che