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primo: indossare un abbigliamento leggero e comodo

Creato il 01 luglio 2013 da Plus1gmt

Dovreste tutti considerare il fatto che è estate e la società, l’economia e l’universo intero sono molto più indulgenti con voi, gente stropicciata che indossate indumenti di tessuto che si stropiccia a monte e verso il quale per una convenzione che non ho mai capito il prossimo non applica lo stesso criterio di giudizio che – tanto per fare un esempio – adotta per la mia camicia che ho oggi, che non nasce per essere portata stropicciata ma lo è perché l’ho riposta male l’ultima volta in cui l’ho messa nell’armadio e in più porto la borsa a tracolla da hipster che lascia tutte le pieghe sulla spalla sinistra, senza contare la cintura di sicurezza dell’auto e la parte di tessuto sulla schiena che per fortuna rimane dietro, a furia di appoggiarmi sui sedili del passante ferroviario chissà come è conciata ma sapete come è quel detto, occhio non vede cuore non duole. Tutti in lino perché mica si stira il lino, tutti extralarge, tutti belli freschi e spiegazzati nemmeno foste al campeggio e aveste usato uno zaino da trekking per riporre il completo da ufficio ma che diamine, un po’ di decoro. E non per questo vi dovreste comunque sentire autorizzati a dare di meno, sebbene gli errori da esposizione ai raggi solari o da repentina escursione termica da passaggio tra ambienti outdoor-indoor siano ammessi, a patto che siate refrattari all’aria condizionata tanto che, indipendentemente dalla temperatura, teniate la giacca scura anche in ufficio noncuranti della forfora sulle spalline imbottite o, in caso contrario, per nulla imbarazzati dalla stempiatura sufficientemente madida da riflettere le luci al neon della sala riunione gremita di targhe e onorificenze dei tempi d’oro dell’economia digitale italiana. Io mi tengo i miei jeans blu anche con quaranta gradi, voi fate come volete. Al massimo, se ci incontriamo, potete anche scegliere di non starmi vicino tanto non me ne accorgerei.



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