Roma 27 ottobre 2013
Se questo è un uomo è un romanzo autobiografico, narrato in prima persona. Esso racconta le vicende dell’autore, dal momento dell’arresto da parte delle milizie fasciste, il 13 dicembre 1943, ai giorni della liberazione avvenuta a opera delle truppe sovietiche, nel gennaio del 1945, pochi mesi prima della fine della guerra.
Il libro contiene dunque una testimonianza autentica, ricca di umanità e sofferenza sulla vita nei lager. Lo stile è semplice, senza enfasi. Il lavoro dei prigionieri, la crudeltà dei nazisti, gli atti di disperazione e di umanità dei deportati, la volontà costante degli ufficiali tedeschi di annullare la personalità e la dignità delle vittime, usate come carne da lavoro e da macello: questi gli amarissimi temi del libro, la cui dichiarata finalità è raccontare per impedire che la tragedia del nazismo possa essere dimenticata.
Se questo è un uomo si apre con questa poesia di Levi:
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpite nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si faccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
A domani
Lié Larousse