Concittadini, il 1° Maggio non è una manifestazione partigiana. E’ un omaggio reso al primo, al più grande fattore di civiltà, di libertà, di moralità nel mondo: Il Lavoro. E’ affermazione internazionale dei diritti umani dei lavoratori. Pochi parassiti, pochi ignoranti paurosi, pochi oziosi, viventi alle spalle di chi si slomba da mattina a notte sulle zolle dei campi e nelle officine; pochi indifferenti, oggi, al palpito delle generazioni nuove come lo furono, ieri, ai pericoli e alle battaglie combattute per l’indipendenza e per la libertà, cotesti pochi soltanto possono misconoscere la odierna manifestazione, disprezzarla, temerla. Noi, certi di interpretare i sentimenti vostri migliori, e quello spirito di progresso, di civile tolleranza e di amore della libertà e di ogni umana rivendicazione, che animò sempre la città nostra gentile; noi siamo certi che asseconderete in tutto e per tutto la Rappresentanza Comunale vostra nel momento attuale; e che tutto metterete in opera affinché degna, solenne, grandiosa, riesca da noi la manifestazione del 1° Maggio. (
Questo è il manifesto che la Giunta comunale di Imola decise di pubblicare nella seduta del 24 aprile 1893 su proposta del sindaco Andrea Costa. A seguito di ciò il Municipio, per volere del governo, venne sciolto.)
LE OTTO ORE
Se otto ore vi sembran poche,
provate voi a lavorar
e troverete la differenza
di lavorar e comandar.
E noi faremo come la Russia,
noi squilleremo il campanel,
falce e martel, e squilliremo il campanello,
falce e martello trionferà.
E noi faremo come la Russia,
chi non lavora non mangerà;
e quei vigliacchi di quei signori
andranno loro a lavorar.
-anonimo-