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Primo Maggio: Appello urgente a CGIL, CISL e UIL per la liberazione di sei sindacalisti arrestati in Iran

Creato il 30 aprile 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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Siamo alla vigilia del Primo Maggio, la Giornata Internazionale dei Lavoratori. Per questo, lanciamo un appello accorato alle tre maggiori sigle sindacali italiane – CGIL, CISL e UIL – ma anche a tutte le altre sigle minori, affinché si battano per la liberazione di cinque sindacalisti arrestati in questi giorni in Iran. I cinque arrestati sono: Ebrahim Maddadi e Davood Razavi membri dell’Unione delle Compagne di Bus di Teheran e Periferia, arrestati il 29 aprile nella loro casa, Mahmoud Salehi e Osman Ismaili, attivisti sindacali arrestati presso Saqez nel Kurdistan Iraniano e Reza Amjadi, altro attivista, fermato dagli agenti in borghese presso Sanandaj, sempre nel Kurdistan iraniano.

A questi cinque sindacalisti, va aggiunto anche Alireza Hashemi, capo dell’Organizzazione degli Insegnanti, detenuto nella prigione di Evin e condannato a sette anni di carcere in questi giorni. La sua condanna, guarda caso, e’ arrivata proprio mentre le piazze iraniane si riempivano di coraggiosi insegnati che protestavano per salario migliore e per impedire che i testi di studio venissero modificati in “senso più islamico”. A questo dato inquietante aggiungiamo che, durante le proteste sindacali avvenute in Iran tra Marzo e Aprile di quest’anno, oltre 230 persone sono state arrestate dalle forze di sicurezza del regime.

Per una analisi completa del drammatico status dei diritti sindacali in Iran in questo periodo, rimandiamo al report dell’International Campaign for Human Rights in Iran. Per quello che ci interessa in questo momento, vogliamo rimarcare come la Repubblica Islamica, pur essendo tra i firmatari delle convenzioni dell’ILO (International Labor Organization), continua a reprimere ed incarcerare i sindacalisti e gli attivisti per i diritti dei lavoratori. Una situazione intollerabile, a cui e’ necessario porre un termine immediatamente. L’appello alle sigle sindacali per la liberazione dei sei attivisti menzionati, sarebbe il primo passo verso l’affermazione del diritto inalienabile dell’essere umano di protestare per ottenere una condizione di lavoro più umana e dignitosa. Un diritto sinora negato ai lavoratori iraniani.

La foto di due dei sindacalisti arrestati: Ebrahim Maddadi e Davood Razavi

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