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Primo maggio: La Tenebrosa Notte di Valpurga e il Radioso Calendimaggio

Da Giovannipelosini

Primo maggio: La Tenebrosa Notte di Valpurga e il Radioso CalendimaggioLa notte fra il 30 aprile ed il primo maggio è chiamata Notte di Valpurga e si dice che sia uno speciale momento dell’anno in cui gli invisibili confini fra i mondi possano essere attraversati; la notte in cui si fanno schioccare le fruste, si suonano campane e sonagli per scacciare i demoni, si fabbricano bacchette magiche con rami di nocciolo, e si accendono simbolici fuochi protettivi. Nelle leggende tradizionali germaniche si narra di raduni di streghe e di diavoli sulle cime dei monti, come i demoniaci Sabba che erano celebrati soprattutto nella notte fra sabato e domenica. Nei Sabba si diceva che le streghe, cosparse di unguenti magici, potessero volare e trasformarsi in animali, cavalcare scope nel cielo scuro della notte, evocare Satana e radunarsi per celebrare riti demoniaci e compiere malefici.

Nei tempi oscuri della caccia alle streghe la realtà dei riti sabbatici non era messa in discussione ed era documentata in testi come il Malleus Maleficarum e il Canon Episcopi, volti a sradicare anche violentemente i retaggi dell’antica cultura pagana ancora vivi soprattutto nelle campagne di gran parte dell’Europa. Così i tradizionali fuochi di Valpurga, che in origine celebravano semplicemente l’arrivo della Primavera con feste, veglie notturne, banchetti, danze e canti legati ai culti delle Dee Madri e della Natura durante la Festa lunare di Beltane, furono trasformati dalla superstizione in fiamme di protezione dagli spiriti maligni, se non in roghi di presunti stregoni ed eretici.

La tradizionale festa di Calendimaggio (Beltane), che pure sopravvive come celebrazione anche laica, nel Medio Evo fu utilizzata sincretisticamente per ricordare Santa Valpurga e contribuire alla cristianizzazione soprattutto delle popolazioni di origine celtica.

Primo maggio: La Tenebrosa Notte di Valpurga e il Radioso Calendimaggio
Valburga (o Valpurga) era, infatti, una monaca di origine inglese nata probabilmente nel 710 che evangelizzò le campagne germaniche della Franconia al seguito di San Bonifacio. Badessa saggia e rispettata di due monasteri, morì a Heidenheim il 25 febbraio 779. La sua salma fu trasferita a Eichstätt, in Baviera, proprio il primo maggio 870, e le sue reliquie venerate e considerate benefiche per i sofferenti. Il suo sepolcro trasudava un misterioso liquido che aveva fama di virtù apotropaiche e protettive dalle streghe; e così il suo culto si diffuse e parte dei suoi resti furono traslati 23 anni dopo in Francia, in Renania e nelle Fiandre. A suo modo anche Santa Valpurga incarnò l’archetipo della Grande Madre, Signora della Notte, Dea della fertilità e della Primavera, dei cambi stagionali nella ciclicità dell’anno, della sacralità della Vita e della Morte.

Giovanni Pelosini

 


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Da Simbologia
Inviato il 02 maggio a 09:48

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