In libreria dal 21 gennaio 2016
C’è grande attesa per l’uscita il 21 gennaio di Primo non nuocere, l’ampiamente acclamato libro di memorie di Henry Marsh, edito da il Ponte delle Grazie. Questo romanzo ci racconta storie di vita, di morte e neurochirurgia, offrendoci un excursus negli alti e bassi di una vita dedicata a operare il cervello umano, in tutta la sua mirabile complessità. Con sorprendente candore e compassione, il neurochirurgo Henry Marsh rivela l’esaltante dramma della chirurgia, il caos e la confusione di un moderno e affollato ospedale e, soprattutto, la necessità della speranza quando si affrontano le decisioni più atroci della vita.
Cosa significa essere un neurochirurgo? Come ci si sente ad avere in mano le sorti di una persona, mentre ci si apre un varco tra la materia grigia che ne genera i pensieri, i sentimenti e le emozioni? E, se qualcosa va storto, come si convive con le conseguenze? È ciò che scopriremo attraverso le pagine di questo libro, la confessione sincera e intensa del famoso neurochirurgo inglese Henry Marsh che, alla luce di un’esperienza quarantennale, rievoca le vittorie nelle battaglie combattute al fianco dei pazienti, ma anche le inevitabili sconfitte, gli errori e i fallimenti. Primo non nuocere è la narrazione di una professione eroica, chiamata a confrontarsi ogni giorno con i momenti di maggiore fragilità dell’essere umano – la scoperta della malattia, la speranza di una cura –, a prendere decisioni cruciali che, in un modo o nell’altro, cambieranno il destino dei pazienti, ma anche del medico stesso, che porterà sempre con sé le storie di gioia o di dolore delle persone che hanno confidato all’abilità delle sue mani e alla generosità del suo cuore le loro vite in pericolo.
“La vita di un chirurgo del cervello non è mai noiosa e può essere profondamente gratificante, ma ciò ha un prezzo. Bisognerà fare inevitabilmente degli errori e imparare a vivere con conseguenze a volte terribili. Bisogna imparare a essere obiettivi circa ciò che si vede senza per questo perdere la propria umanità. Le storie contenute in questo libro riguardano i miei tentativi, a volte fallimentari, di trovare un equilibrio fra il necessario distacco e la comprensione richiesta dalla carriera di un chirurgo, un equilibrio tra speranza e realismo. Non è mia intenzione compromettere la pubblica fiducia nei chirurghi del cervello o, peggio, nell’intera professione medica, ma spero che il mio libro possa aiutare la gente a capire la difficoltà – più di natura umana che tecnica – che il medico affronta”.
Henry Marsh è un medico e lo dimostra nel migliore dei modi, raccontando quello che accade non solo in una corsia di ospedale, ma anche nella mente del dottore. Primo non nuocere non è solo un saggio, ma è una vera e propria storia, un racconto della quotidianità, del suo excursus da giovane confuso laureato in medicina, ma prima ancora in filosofia ed economia. Lui non è solo un dottore, è il simbolo di un lavoro o, più che altro, di una vera e propria missione. Perché fare veramente il medico vuol dire cambiare profondamente e accettare di trasformare la propria vita. Considerato da scrittori del calibro di Ian McEwan un capolavoro, Primo non nuocere ci catapulta in un’arte, quella del dottore, e lo fa con l’abilità letteraria e psicologica necessaria ad avvolgere il lettore in una vera e propria trama. Dagli inizi traumatici e in un ospedale affollato di gente fino alla carriera come neurochirurgo, Marsh ci spiega cosa passa nella mente di un medico quando deve prendere una decisione importante e l’unica parola è sicuramente la speranza. Avere la responsabilità della vita di un’altra persona è difficile e complicato, ci sono momenti in cui il chirurgo tentenna e allora si può solo e unicamente sperare di aver valutato bene e di aver intrapreso la via migliore. Il primario neurochirurgo a Londra, già protagonista di due documentari, ci offre un passepartout per scoprire un mestiere che rimane affascinante e prezioso e lo fa con Primo non nuocere.
«Così elegantemente scritto che non c’è da meravigliarsi se alcuni dicono che nel signor Marsh la neurochirurgia ha trovato il suo Boswell». The Economist,
«Non so se Henry Marsh abbia mai letto Il sistema periodico di Primo Levi ma nella mia biblioteca è quello che più assomiglia a questo Primo non nuocere: lì la chimica, qui la neurochirurgia, come racconto della vita di un uomo, del suo tempo e del suo stare al mondo. Il racconto intimo, molto umano e talvolta persino inquietante di una vocazione». The New York Times
«Marsh ci fa immergere nell’arte più difficile della medicina e ci rinfranca lo spirito. Dolorosamente onesto…Un risultato superbo». Ian McEwan
«Scavi nel vecchio neurochirurgo e trovi un giovane medico di corsia, scavi nel medico di corsia e trovi un ragazzo confuso. Quando sei dentro il ragazzo, nel buio pesto della sua fibra umana, eccoti abbagliato dalla luce di questo libro». Mauro Covacich
Henry Thomas Marsh, nato il 5 Marzo 1950, è un importante neurochirurgo britannico, pioniere dei progressi nella neurochirurgia in Ucraina. Prima di passare a medicina al Royal Free Hospital di Londra studia scienze politiche, filosofia ed economia all’Oxford University. Dopo la laurea in medicina diventa membro del Royal College of Surgeons nel 1984 e viene nominato Primario Neurochirurgo all’Atkinson Morley’s/St George’s Hospital di Londra nel 1987, dove lavora ancor oggi a tempo pieno. È stato argomento di due documentari importanti, Your life in their hands, vincitore della medaglia d’oro della Royal Television Society, e The english surgeon, che descrive il suo lavoro in Ucraina e ha vinto un Emmy. È stato nominato Cavaliere dell’impero britannico nel 2010. È sposato con l’antropologa e scrittrice Kate Fox.