Princi ha sempre avuto una passione sfrenata per le sue e...

Princi ha sempre avuto una passione sfrenata per le sue estremità.
E ne abbiamo le prove. Su carta patinata.

All’inizio le preferiva indubbiamente al naturale, anche perché, probabilmente, ciò che utilizzavamo per coprirle non la entusiasmava particolarmente: calze, calzette e calzettone hanno riscaldato i suoi piedini dai freddi dei primi mesi (di vita e dell’anno) per un tempo sufficiente a farle venire un po’ a noia l’argomento calzature.

Poi sono arrivati i primi passetti, prima incerti, poi sempre più sicuri, e con loro sono arrivate le prime vere e proprie SCARPE.

Aapppeeee.

Mai parola è risultata più dolce e allo stesso tempo divertente per lei.

Esce decisamente di testa ogni volta che si trova in presenza di scarpe: di qualsiasi misura, maschili, femminili, adulte o infantili. Semplicemente impazzisce e deve: possederle.
L’abbiamo dovuta tirare di peso più di una volta per farla uscire dai negozi di scarpe dove pretendeva che tutte le scarpe fossero sue.
L’abbiamo osservata giurare che le espadrillas con le margheritone che le aveva regalato mia madre fossero butte e cattive, salvo poi recuperarle, abbracciarle e conservarle gelosamente appena avuta la certezza (ai piedi) che le Superga rosse (!!) che le aveva regalato mia sorella erano sue e nessuna gliele avrebbe tolte.
L’abbiamo sentita piangiucchiare bua bua per farsi togliere le scarpe vecchie ed indossare immediatamente le nuove.
Quest’estate ha scelto il suo primo paio di sandali (tra parentesi: quelli che hanno scatenato l’inseguimento della tartaruga ed i conseguente odio di Princi per la stessa); una volta provati quelli si è rifiutata categoricamente di provarne altri e, ovviamente, di rimettersi le vecchie scarpe.

Le prime scarpe che ha messo erano 17, poi ne ha cambiato una marea ad una velocità impressionante ed, infine, ieri le ho comprato, inconsapevolmente, il primo paio di scarpe che si accendono della sua piccola vita, un bel paio di 21! Io, se me ne fossi accorta prima di arrivare alla cassa, non le avrei prese… lei, ovviamente, è impazzita è ha passato l’intero pomeriggio a rintronare la testa dei nonni battendo i piedini per terra per vederle lampeggiare. Comincio a temere il giorno in cui mi chiederà le Lelly Kelly (o comunque si scriva) con il tacchetto, che a me fanno veramente vomitare!
Ma non potrebbe camminare per sempre scalza sulla sabbia?

Intanto, per ora, va in giro per la casa a cercare le nostre scarpe e al grido di “appe, appe” ci impone di sfilarci quelle che abbiamo, se ha deciso che deve provare quelle… ho sempre pensato che fosse una leggenda quella delle bimbe che vogliono provare le scarpe della mamma… continuo a pensare che 21 mesi siano veramente pochi per andare in giro con scarpe numero 38!