Magazine Cultura
Quando i principi etruschi arrivarono a Perugia…
di Antonella Bazzoli
La dea alata, forse l'etrusca Turan corrispondente alla greca Afrodite, reca in mano una colomba, simbolo di fedeltà e amore
L’antica Perugia sarebbe stata in origine una città abitata dagli Umbri Sarsinati, popolazione autoctona che sarebbe stata cacciata dalla propria città dagli Etruschi giunti per conquistarla. A riferirlo è Servio nel suo commento al IX Libro dell’Eneide, e un’ulteriore conferma in tal senso viene da Plinio (Naturalis Historia III, 113) secondo il quale gli Etruschi avrebbero addirittura conquistato trecento città umbre, appartenute al vasto territorio che da Otricoli si estendeva un tempo fino al mare Adriatico.
Non è certo un caso che a Perugia non risultino ritrovamenti significativi della cosiddetta età orientalizzante (VII secolo a.C.), il periodo temporale della civiltà etrusca che segna il passaggio dall’età villanoviana (IX a.C.) a quella arcaica. Esistono invece interessanti testimonianze di età villanoviana che provengono dalle vicine aree di Cetona e di Chiusi. Dall’analisi delle tombe di questo periodo gli archeologici hanno potuto stabilire che i primi villaggi dell’Etruria interna avevano una struttura sociale di tipo egualitario. Il rito funerario più praticato era quello incineratorio e molte delle tombe a pozzetto rinvenute nel territorio erano di fattura semplice e piuttosto povere di arredi.
Fu solo nel corso dell’VIII secolo che alcuni clan, divenuti più ricchi e potenti degli altri, cominciarono ad aprirsi ai contatti esterni e in certi casi ad avere il sopravvento sugli altri, riuscendo a controllare aree più vaste.
Così, seppur lentamente, andò formandosi una nuova aristocrazia guerriera che ben presto abbandonò l’uso della tomba a pozzetto, prediligendo la tomba a camera, tipologia funeraria più rispondente alle esigenze della nuova classe nascente dei principi guerrieri.
Il rilievo rappresenta una Gorgone, seduta con le gambe divaricate e affiancata da due leoni
Tracce della loro presenza nel territorio dell’Etruria interna sono emerse anche a Perugia. Si tratta di ritrovamenti di età arcaica (VI a.C.), che testimoniano il rapporto di stretta dipendenza culturale che Perugia aveva con l’Etruria settentrionale, in particolare con le città di Chiusi e di Cortona.
Lungo la strada che conduce verso il territorio chiusino – direttrice ricalcata più tardi da quella che diventerà la via Amerina – sorgeva uno dei maggiori insediamenti etruschi arcaici, del quale restano oggi i resti di una tomba principesca rinvenuta alle porte di Perugia, nella zona di Castel San Mariano.
Scoperta nel 1812, la tomba conteneva tre carri di cui restano vari reperti, nel Museo Archeologico di Perugia e presso l’Antiquarium di Corciano, che hanno reso possibile la loro ricostruzione. Resti di lamine bronzee di rivestimento, di cerchioni di ruote e di finimenti per il tiro evidenziano che questi antichi veicoli avevano un significato simbolico come attributo regale, oltre ad avere un utilizzo funzionale per rendere possibile la mobilità del principe etrusco in caso di guerra e per tenere sotto controllo le sue proprietà terriere. I racconti mitologici, rappresentati sui rivestimenti bronzei del carro con tecnica a sbalzo, sembrano voler accompagnare trionfalmente il defunto nell’aldilà.
Due dei tre carri rinvenuti nella tomba erano da veicoli da parata (carpentum): aperti sul davanti, avevano due ruote e ospitavano un solo sedile posteriore riservato al principe.
Il terzo carro della tomba di Castel San Mariano è invece un veicolo legato verosimilmente alla funzione materna della donna nell’ambito della società etrusca. E’ caratterizzato da sponde curvilinee e da rivestimenti bronzei sontuosamente cesellati con un raffinato gusto per il dettaglio. Le decorazioni esprimono molto bene il carattere elitario, cerimoniale e rituale del calesse, utilizzato anche per cerimonie nuziali .
I tre carri appartennero sicuramente ad uno dei grandi nuclei gentilizi che controllavano il territorio tra Perugia e Chiusi. Il materiale rinvenuto nella tomba principesca è infatti molto ricco e manifesta lo status sociale e il potere goduto dai nuovi principes e dalle loro gentes, potere che si mantenne fino alla seconda metà del VI a.C.
Fonte: Evus.it
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Contagious - epidemia mortale
Contagious- epidemia mortale di Heny Hobson. con Arnold Schwarzenegger, Abigail Breslin, JRichardso Usa, 2015 genere, horror, drammatico durata, 95' Facendo... Leggere il seguito
Da Veripaccheri
CINEMA, CULTURA -
Anteprima: Dolcezze al miele di lavanda di Susan Wiggs
Avete presente Il profumo delle mele rosse? Vi ricordate Isabel, la sorella di Tess? Bene sta per tornare e sarà protagonista del prossimo libro dedicato alla... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
Recensione #29: Iron Man
Facciamo un salto indietro di qualche anno in questa recensione. La prima volta che abbiamo visto questo film non avrei mai pensato che potesse piacere anche a... Leggere il seguito
Da 365 Film
CINEMA, CULTURA -
Al Polo Museale Santo Spirito di Lanciano (CH) espone anche Matteo Tenardi
Sabato 4 luglio 2015, alle ore 19:00, presso il Polo Museale Santo Spirito di Lanciano (CH) inaugurazione della seconda edizione del “FLIC - Festival Lanciano I... Leggere il seguito
Da Roberto Milani
ARTE, CULTURA -
IL BOOM: neonata band di 4 elementi che punta a coniugare il jazz alla musica...
Dieci brani originali, scritti interamente da Eugenio Ciuccetti per i testi e da Raffaele Rinciari per le musiche, in cui si mescolano ritmo e poesia, ironia e... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Inediti di Jonathan Varani
Alex Stoddard, “Hive”Jonathan Varani, anno 1981 Vivo attualmente a Perugia. Scrivo Poesie? molto probabilmente no. Le uniche cose che traccio sul foglio sono... Leggere il seguito
Da Wsf
ARTE, CULTURA
I suoi ultimi articoli
-
Torna in Italia tesoro di archeologia: carabinieri Tpc recuperano reperti per 9 milioni di Euro
-
Archeologia. Musei: scoperti soffitti dipinti all'archeologico di Palermo
-
Archeologia. La più antica decapitazione del Nuovo Mondo
-
Archeologia. Fenici e Nuragici nel Golfo di Oristano, di Alfonso Stiglitz