Quando lessi di questo progetto , sulle prime non feci salti di gioia. Pensai che fosse la solita storia: un tizio, un bravo padre di famiglia che decide di farsi giustizia da solo dando la caccia ai rapitori della figlia.
E a ben vedere, il film è proprio questo. Ma a questo punto ,come regista o sceneggiatore hai davanti a te due strade: una pellicola piena di azione,dinamica,muscolare, con una bella morale reazionaria sul cittadino che se non si fa giustizia da solo è un pirla,e dividere il tutto tra buoni che devono compiere cose brutte ,ma non tanto e cattivoni che meritano la morte. Montaggio frenetico, musica rap - che fa tanto urbano-e sicuramente hai un buon risultato in termine di spettatori disciplinati,le masse amorfe celebreranno la tua opera.
Questo è un modo. Poi c'è l'altro. Quale altro? Quello che Villenueve ha deciso di usare.
Villenueve non è un regista che si accontenta di girare un "prodotto" , professionale,vuoto,seguendo le regole del genere e incassando facile. Non è un mestierante, non è uno che fa film onesti, spacconate gagliarde, non è uno che si accontenta di seguire le istruzioni del produttore pirla di turno.
Lui è Un Autore. E visto che tempo fa , una a cui youtube ha dato una breve gloria immeritata, si è detta certa che non esista il cinema d'autore,la inviterei a guardare questo film dove tutto è rigorosamente scelto e diretto dal regista. Perchè? Semplice: ha dei temi ricorrenti, uno stile ben preciso,una visione d'insieme lineare e compatta che sicuramente indica una forte personalità al comando
Così dopo quel capolavoro assoluto che risponde al nome de : " La donna che canta", il regista canadese debutta in america e con un cast di stelle,sbattendosene di girare all'americana, di commercializzarsi, di piegarsi alle logiche industriali e ci dona un viaggio all'inferno. Cupo,sadico,spietato,feroce,dolente.
Due famiglie medio borghesi,amiche da sempre , si ritrovano per festeggiare il giorno del ringraziamento . Quando le loro due bambine scompaiono. Ci va di mezzo un ragazzo strambo,subito fermato dalla polizia ,ma ritenuto innocente.
Il padre di una delle due , impazzito per il dolore, sequestra il presunto rapitore e lo sottopone ad atroci torture. L'inizio di una storia terrificante di gente rapita,infanzia violata, follia omicida.
Ecco,anche in questo caso. Si poteva girare un torture porn con la solita foto finta sporca , le immagini tremolanti e sfocate e invece no.
La regia è minimale,essenziale,classica, molto tradizionale. Volutamente invisibile,per non togliere l'attenzione sul motore di ogni opera artistica- libro o film non ha importanza- i personaggi.
Che qui sono titanici,grandiosi, scritti benissimo e recitati con immensa dedizione. Non ci sono i buoni,ognuno ha un errore anche grave sulla coscienza, non ci sono cattivi, tutti hanno un dolore fortissimo sulla coscienza. C'è il Male, e le sue sfumature, c'è il Bene e la difficoltà di metterlo in pratica.
Una riflessione amarissima sulla prigionia: lo sono le bambine, il presunto rapitore, il presunto aiutante del sequestratore, lo è il padre che è accecato dal senso di vendetta. Lo sono tutti. Chi materialmente , chi moralmente.
Un film di desolante amarezza. Non aspettatevi il buono di turno o il cattivo stereotipato, Villenueve agisce come piace a me: disintegra il genere. Mi avete affidato un revenge movie? Ecco guarda come ti smonto e rimonto una storia già sentita, e francamente anche del cazzo.
Per cui ti ritrovi a vedere oltre due ore di film senza via di uscita. Perchè la violenza, anche se la pratichi per vendetta nel nome della tua bambina, non lascia liberi nessuno. Perchè il male si annida dovunque e non c'è redenzione che tenga.
Così Villenueve filma gli stereotipi,ma li riempie di umanità fragile e sconvolta, dà profondità a ogni personaggio. Liberandolo, ironia voluta,da ogni catena con il suo genere di riferimento.
Nonostante questo funziona benissimo anche come giallo-poliziesco classico. Perchè la sceneggiatura è scritta benissimo. Attenta allo sviluppo di personaggi e trama , che procedono insieme fino al finale.
Una pellicola perfetta sotto ogni punto di vista dunque,imperdibile. Il cast è composto da ottimi attori e attrici , tutti e tutte al loro meglio.
Però, come faccio spesso,devo fare autocritica.
Ho sempre considerato questo uomo un grandissimo pirla. I mutandari ,calzamagliati male,dai super poteri non fanno per me. Li odio. Poi altre pellicole davvero di poco conto ,quindi quando ho visto che egli lavorava in sto film,bè mi son detto:ma no! Non lo guardo.
E cosa è successo? Che ho preso il dvd de Les Miserables. Il musical,tratto dal romanzo di Hugo. Film bellissimo bellissimo in modo assurdo. E l'ho rivalutato
Rivisto in questa pellicola , lo ammetto: perdonami Hugh. Ho sbagliato e alla grande! Il pirla sono io!
Il suo personaggio non è gradevole, ed era facilissimo gigioneggiare inutilmente. Renderlo ridicolo,e invece ha dato una prova straziante e di assoluta bravura.
L'opera ci spinge a riflettere sul male,la violenza, su come nessuno possa dirsi al sicuro non tanto o non solo dagli altri,ma dalla propria violenza e rabbia. Un film che diventa quindi specchio della nostra società, dello smarrimento umano di fronte a fatti atroci, alla psiche debolissima e pronta a crearsi una propria verità fittizia senza sentire le ragioni di chi lavorando al caso cerca di aiutarci.
Noi siamo prigionieri dell'impotenza di fronte a tutto questo dolore troppo grande e potente.