Nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, si è svolta l’assemblea degli amministratori e dei rappresentanti dei forum per l’acqua pubblica contro la privatizzazione del servizio idrico indetta da Giovanni Panepinto (parlamentare regionale del PD e sindaco di Bivona) e coordinata anche da Leoluca Orlando (Presidente AnciSicilia), Antonella Leto (Coordinatrice in Sicilia del Forum per l’acqua pubblica), Giampiero Trizzino (Deputato M5S – Presidente Commissione Ambiente e Territorio dell’ARS).
Come avvenuto più volte in passato, su questo e su altri temi, anche in questa assemblea si è registrata l’assenza grave e ingiustificata del governo Crocetta; per l’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Vania Contraffatto, si è presentata infatti soltanto una componente dell’Ufficio di Gabinetto, la quale si è limitata a raccogliere le istanze provenienti dall’assemblea, senza dare risposte alle molte domande provenienti dalle varie parti.
L’assemblea, con parere pressocchè unanime, ha ribadito, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che attraverso il combinato disposto dello Sblocca Italia e della Legge di Stabilità la gestione dei servizi più importanti, tra cui il servizio idrico, rischia di essere commissariata dal Governo Nazionale, nonostante lo Statuto Siciliano preveda che tali servizi siano a carico della Regione Siciliana, e nonostante la Sicilia abbia già una legge regionale sul servizio idrico, la 2/2013, che però ha il difetto di essere una legge transitoria priva dei caratteri di organicità che la renda al di sopra delle disposizioni di legge suddette.
Quali soluzioni si sono trovate?
Innanzitutto martedì prossimo la Commissione Ambiente presenterà una risoluzione nella quale si chiede la revoca immediata delle diffide avanzate giorni fa dal dirigente generale del dipartimento Acqua e Rifiuti, Domenico Armenio. Diffide che, come ricordiamo, intimano sostanzialmente i Comuni “ribelli”, come Menfi, a consegnare le reti idriche.
A causa della sua assenza, il Governo Regionale non ha potuto rispondere al chiarimento richiesto dagli amministratori locali circa la nota di diffida pervenuta ai comuni: per avere chiarimenti si dovrà attendere la risposta formale del Governo all’interrogazione parlamentare presentata da Panepinto e La Rocca Ruvolo, i quali hanno chiesto di fare luce sulla natura dell’azione intrapresa dal funzionario che ha invitato la suddetta nota.
Su indicazione del Presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, è emerso inoltre che occorre approvare, entro il mese di ottobre 2015, una legge regionale organica che scongiuri il definitivo commissariamento nazionale del servizio idrico.
Dal governo Crocetta ormai non possiamo augurarci nient’altro. Vegeterà (politicamente) fino alla fine del suo mandato fino a quando, in balìa di tempeste e correnti, resterà a capo di una barca dilaniata da buchi e mal curanze.
“La regione Sicilia sta vivendo un periodo critico” – afferma il consigliere comunale Giuseppe Corso, presente all’assemblea insieme agli assessori Palminteri e Sanzone e al Presidente del Consiglio Vito Clemente – “Il governo regionale è inesistente, e lo denunciano gli stessi deputati della sua maggioranza. La sensazione è che Crocetta non voglia legiferare in materia di servizio idrico in modo tale da attendere il commissariamento nazionale e potersi così scrollare di dosso il peso di scelte politiche che non ha il coraggio di fare”.
Conclude Corso: “la presenza all’assemblea degli assessori e del presidente del consiglio dimostra che le istituzioni menfitane stanno facendo quanto è nelle loro possibilità per risolvere il problema del rischio di privatizzazione dell’acqua. Ne prendo atto positivamente. Il problema però è che le decisioni spettano ai governi regionale e nazionale, e mi auguro che, se ce ne sarà bisogno, tutti noi menfitani, istituzioni e non, saremo pronti ad una grande mobilitazione di massa per far rispettare l’esito referendario del 2012.”