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Privilegi

Creato il 05 giugno 2012 da Renzomazzetti
Finocchi fritti.

Finocchi fritti.

In favore di qualche migliaio di alti funzionari statali, Andreotti aveva già approvato misure estremamente benevoli nel corso della breve esperienza del governo monocolore democristiano. Nell’estate dell’anno 1972, imbarcati i liberali nel governo, ai superburocrati furono assicurate liquidazioni di decine di milioni, pensioni favolose e trattamenti di stipendio che comportavano aumenti di tre o quattrocentomila lire al mese. Il decreto andreottiano venne contestato dalla Corte dei Conti. Alla opposizione dei comunisti si unì anche quella dei repubblicani. Basti l’esempio del funzionario del ministero dei trasporti andato a riposo a 47 anni di età con una pensione corrispondente a 40 anni di servizio! Questo ha impedito che si mettesse mano a una riforma dei ministeri tale da favorire le trasformazioni necessarie per il passaggio di numerose funzioni alle Regioni. Mentre concedeva trattamenti da nababbi ad alcuni alti funzionari, il governo di centro-destra con il voto determinante dei fascisti, respingeva alla Camera la richiesta dell’acconto ai pensionati. Il centro-destra, largo di manica con molti, non lo fu con i pensionati al minimo.(Ricordo da un racconto di Tirella).

L A   C A N Z O N E    D E L    D I S O C C U P A T O

Non voglio i tuoi soldi, mister

Non voglio il tuo anello di brillanti;

Voglio solo il diritto di vivere, mister;

Restituiscimi il mio posto.

Non voglio la tua Rolls-Royce, mister

Non voglio il tuo elegante panfilo;

Voglio solo cibo per i miei figli;

Restituiscimi il mio posto.

Abbiamo lavorato per costruire questo paese

Mentre tu te la godevi in mille divertimenti;

Tu hai rubato il nostro lavoro, mister

Ed ora i nostri figli soffrono freddo e fame.

Se ti va, di pure che sono uno scemo, mister

Chiamami pure verde, blu o rosso

Ma di una cosa sono sicuro, mister:

I bambini affamati devono mangiare.

Prendi i due vecchi partiti, mister:

Fra loro non c’è differenza;

Ma con un Partito di operai e contadini

Noi vedremo libero il nostro popolo.

(canzone americana anni 1950, autore sconosciuto)

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