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Pro e contro delle pecore nere

Da Dafne
Scritto il 29 gennaio 2009
Passare le giornate a ripetere a me stessa che il ruolo anomalo che mi sono scelta mi rende ciò che sono e che ciò che sono è anomalo quanto il ruolo stesso, non basta più.
Star fuori dal gregge belante è una scelta più che un'indole. Ma anche viceversa oramai. Una necessità che è divenuta l'unica accettabile in un mondo di pecorelle omologate. Dove la diversità è rinnegata, temuta, derisa, quella stessa che io considero un dono prezioso da difendere e nutrire. Qui qualcuno sbaglia: o io o loro, e alla fine dei conti vedremo chi è.
Pecora nera sì, fin nel profondo dell'anima. Ma anche ad una pecora nera serve un gruppo.
Un piccolo e delineato branco di pecore beige o marroni o anche caprette grigie, toh.
Probabilmente, per definizione, inficerebbero il ruolo che la pecora nera riveste, ma in barba a qualsiasi luogo comune, questo compreso, io un gruppo lo vorrei.
A patto che non scolori il mio vello notteo.
Deve quindi avere certe caratteristiche e siccome il desiderio di far parte di un gruppo adeguato a me è fantasia quanto i cerchi delle fate che da bambina scorgevo ovunque, posso permettermi di esagerare nelle decorare il mio desiderio.
Pro e contro delle pecore nere
Al momento il prototipo di ordine cui vorrei aderire è per molti versi simile alle confraternite massoniche. In realtà del fine ultimo del miglioramento dell'umanità, dell'arricchimento dei singoli, e di tutte quelle baggianate di fedeltà e giuramenti, non me ne può fregare un'emerita acca.
Quel che mi attira enormemente della questione è l'aspetto misterioso e segreto di codeste confraternite, la conoscenza assoluta in certi settori, l'anticonformismo di base, e soprattutto l'idea di usare simboli e messaggi cifrati che solo loro possono comprendere. Anche la mania di lasciare tesori nascosti e simboli celati per raggiungerli non mi dispiace, e già qui scadiamo nel cinematografico. Però è il mio sogno quindi mi arrogo anche questo diritto.
Ok in realtà con i massoni la mia idea di "gruppo" ha solo questo in comune ma è storicamente figo paragonarlo a loro.
E il simbolo del mio ectoplasmatico gruppo sarebbe una bacchetta intrecciata a una piuma che scrive su una foglia incisioni runiche ed è disegnata una fata con la spada. Complesso ma sempre meglio della solita aquila!

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