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Pro-Life (John Carpenter,2006)

Creato il 16 dicembre 2013 da Salcapolupo @recensionihc

La critica sociale di ‘Pro-Life’ – disse con linguaggio colorito qualche blogger – è arguta e intelligente come un cazzo disegnato col pennarello su un poster con la faccia di un politico. (Fonte) 

Tre punti .

  • 1) La citazione sopra è molto più esplicativa di 1000 mie parole a riguardo.
  • 2) Si tratta di un Masters of horror, che va preso per quello che è. Non è “Fuga da Los Angeles“, o “La cosa“. Quelli li ha già fatti. Questo film racconta una storia che congiunge elementi realistici (cliniche assediate da fanatici integralisti armati fino ai denti) con un demone che esce dal pavimento generando un non-sequitur da panico. Credo che sia questo l’elemento più strano e fastidioso per i detrattori del film: a me non è dispiaciuto, ma devo riconoscere che se fatto da un regista sconosciuto avrei urlato allo scandalo. Paraculo, insomma. Una ragazza fugge nel bosco e viene raccolta da due medici che, guarda caso, lavorano in una clinica in cui possono aiutarla. La ragazza è incinta, e la sua pancia cresce a dismisura. Nel frattempo, il padre possessivo assieme ai tre figli si da’ da fare per impedire l’aborto imminente. Mi da’ abbastanza fastidio che qualcuno, su qualche sito, abbia additato posizioni anti-abortiste al regista (semmai è vero il contrario: i pazzoidi uccidono indiscriminatamente pur di salvare un nascituro perchè ossessionati da un dio che li guida. Ammesso e non concesso, ovviamente, che Carpenter assimili il proprio pensiero a quello di qualcuno dei personaggi che rappresenta sullo schermo).
  • 3) Passi la critica anti-anti-abortista. Passi la polemica anti-religiosa. Passi il “mostro”, che a me è piaciuto un sacco per come fatto. Passi lo stile fumettistico. Passi la recitazione un po’ piatta. Passi che certi personaggi che era meglio lasciarli a casa. Passi la famigliola bigotta armata fino ai denti, terribilmente stereotipata, con il classico figlio che-pero’-è-insicuro-di-quello-che-fa. Passi la scialba citazione di “Distretto 13” (fino ad un certo punto, peraltro). Ma la scena finale: quella sì che è una vera mazzata: va vista!

 

Pro-Life (John Carpenter,2006)

E adesso ripetiamo in coro, seguendo i passi della preghiera con riflessivo e doveroso silenzio.

  • La cosa. Uno dei classici horror più belli mai concepiti da una mente umana. Angoscia lovecraftiana, sfiducia nell’uomo. Kurt Russell. (silenzio)
  • Fuga da New York/Fuga da Los Angeles. Puro spettacolo horror metropolitano, cinico e disilluso. Kurt Russell. (silenzio)
  • Halloween. Lo slasher-movie per eccellenza.
  • Distretto 13la rappresentazione dei teppisti come “cose” (non ancora provenienti da un altro mondo, ma già minacciose quanto basta) mosse da un istinto irrazionale e dal cieco desiderio di sangue.
  • Il signore del male. Non piace a nessuno, snobbato dai più. A me un sacco, prima o poi ne parlerò. Aggiornamento: l’ho fatto qui.
  • Grosso guaio a Chinatown. Lo guardo ogni volta che lo rifanno nelle domeniche pomeriggio su Italia1. E chissenefrega.
  • Essi vivono. La scazzottata più lunga ed inutile della storia del cinema non ha mai resto abbastanza onore a questo sci-fi di vecchia scuola.
  • Il seme della follia. Basta il titolo. (silenzio)
  • Cigarette Burns. Carpenter ad alti livelli ci sa stare anche oggi, altro che no.
  • Fantasmi da marte. Improvvisamente mi piace, ho quasi voglia di rivederlo. Anche solo per Natasha Enstridge ed il pistolero-spaziale hip-popparo Ice Cube.

 

I suoi film sono caratterizzati da fotografia e illuminazione minimalisti, macchine da presa statiche e colonne sonore realizzate spesso mediante sintetizzatore. Carpenter afferma di continuo di essere stato influenzato dalle opere di Howard Hawks, Alfred Hitchcock e dalla serie televisiva Ai confini della realtà. Fonte

Amen.


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