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Pro12 Final: Leinster, solo una vittoria salverebbe la stagione? Heaslip dice di no

Creato il 29 maggio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980
Jamie Heaslip (mia foto)

Jamie Heaslip (mia foto)

Edimburgo – La prima stagione di un head coach alla guida di una squadra è, quasi sempre, quella della “transizione”, in ogni sport e, in questo, il rugby non fa eccezione.

Transizione in termini di nuova gestione, di nuovi equilibri da creare, di nuovi schemi, di nuovi giocatori. Rob Penney, a Munster, ha raccolto due semifinali di Heineken Cup, una semifinale di Pro12 ma non ha conquistato nessun titolo e la sua esperienza, tra molte difficoltà e, sicuramente, qualche incomprensione coi giocatori più carismatici del suo gruppo, è terminata allo Scotstoun Stadium di Glasgow un paio di settimane fa. A Cork e dintorni, quindi, si userà la parola ‘transizione’ anche il prossimo anno.

Matt O’Connor, a Leinster, si è trovato nella non invidiabile posizione di prendere il posto lasciato libero da Joe Schmidt, che prima di passare alla guida della Nazionale irlandese, con cui ha vinto subito il 6 Nations, ha conquistato ogni titolo in palio, chiudendo una stagione ‘deludente’ come quella scorsa, dopo l’eliminazione shock dalla Heineken Cup nella fase a gironi, con due successi in Challenge Cup e Pro12.

La prima stagione di O’Connor, finora, non è stata negativa. Tuttavia non può, trattandosi di Leinster, definirsi positiva, perché nella massima competizione europea i Dubliners sono stati eliminati nei quarti – per mano di Toulon, vero, ma è pur sempre troppo presto per un club abituato a giocarsi il titolo in finale negli ultimi anni – e in Pro12, nonostante abbiano chiuso al primo posto, non hanno mai impressionato nei confronti diretti con le altre ‘grandi’.

Leinster arriva alla finale di sabato dopo aver vinto la semifinale casalinga in rimonta, contro Ulster che, sicuramente, ha lasciato più di qualche fondato rammarico sul terreno della RDS, avendo avuto per più di un’ora il match in mano. Una meta di Ian Madigan, entrato nella ripresa al posto di O’Driscoll, ha risolto il match.

Il giovane trequarti, nonostante sia stato decisivo in molte occasioni, non sembra aver conquistato la fiducia dell’head coach, che continua a vederlo meglio al centro, preferendogli come apertura Gopperth. Sabato, quindi, l’irlandese potrebbe ancora accomodarsi in panchina ed entrare a gara in corso, per dare una scossa ai compagni e, magari, trovare ancora il guizzo per cambiare le sorti del match che, non è difficile prevedere, sarà in bilico fino all’ultimo. Anche in altri reparti O’Connor si troverà a dover fare scelte difficili, ma dopo la prova incolore dei suoi trequarti nella semifinale è proprio qui che ci si aspetta qualche novità.

Sabato sera il miglior attacco celtico (Leinster, 57 mete marcate) sfiderà la miglior difesa (Warriors, 22 mete subite) ma ridurre a questo una della finali più interessanti degli ultimi anni sarebbe davvero sbagliato. Leinster può contare sul fattore, psicologicamente sempre importante, di giocare in casa e sul fatto che i Glasgow Warriors non vincono alla RDS dal 2011, unica squadra scozzese capace nell’impresa (e unica vittoria a Dublino in 19 occasioni) e hanno vinto una sola gara delle ultime nove giocate contro i Dubliners, allo Scotstoun nel settembre 2013.

Tuttavia, gli scozzesi sono la squadra più in forma del momento; grazie anche alle gare recuperate in primavera (contro Benetton Treviso ed Edinburgh, rinviate a cavallo delle festività natalizie per campo impraticabile) hanno conquistato nove vittorie consecutive, un record, e sabato scenderanno in campo per la loro gloria ma anche, come ha detto capitan Al Kellock, “per dare lustro e una spinta a tutto il rugby scozzese“.

Siamo cambiati, abbiamo imparato molto dalle stagioni passate e adesso siamo anche più maturi. Non giudichiamo una stagione dai trofei che si trovano nella nostra sede, ma dall’andamento generale e, sotto questo punto di vista, possiamo dire che quest’anno abbiamo fatto quasi meglio dello scorso. Ci siamo qualificati per la fase ad eliminazione diretta di Heineken Cup, vincendo il nostro girone, e siamo ancora in finale di Pro12. Noi giochiamo sempre per vincere, dando il massimo in ogni occasione. Se, una volta che avremo dato tutti noi stessi, che avremo messo in pratica il game plan studiato nel miglior modo possibile, non avremo vinto, saremo comunque in pace con noi stessi per aver fatto quello che era possibile per noi. Jamie Heaslip ha rilasciato queste parole nella conferenza stampa di ieri. Dietro la filosofia del lavoro, però, si può anche leggere una certa inquietudine in vista della finale. I Warriors fanno paura, anche a Leinster. Domani verranno comunicate le formazioni, poi ci sarà spazio per le ultime dichiarazioni, nella conferenza stampa di Ballsbridge.

Sabato, parlerà soltanto il campo.

(articolo apparso su DotRugby)


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