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Pro12: Warriors e Edinburgh escono a mani vuote dal Galles. Leinster conquista la qualificazione alla Champions Cup

Creato il 08 maggio 2015 da Soloteo1980 @soloteo1980

Brutta serata per le ambizioni di classifica delle due squadre scozzesi impegnate in Guinness Pro12 che tornano sconfitte e a mani vuote dal Galles. Della sconfitta dei Warriors nel match clou della serata contro gli Ospreys parliamo ampiamente più sotto, mentre Edinburgh subisce la vendetta dei NG Dragons ed esce battuto 19-5 (gli unici punti a referto arrivano dalla meta di Stuart McInally al 76′) dal Rodney Parade, in una serata disgraziata in cui gli scozzesi non sono mai riusciti ad entrare in partita; una vittoria degli Scarlets domenica prossima nel derby contro i Cardiff Blues taglierebbe definitivamente fuori i Gunners dalla corsa per il sesto posto, condannandoli allo spareggio contro Gloucester per sperare di conquistare la qualificazione alla prossima edizione di Champions Cup - ma se Connacht dovesse andare a vincere a Moletolo contro le Zebre anche il settimo posto sarebbe in discussione. Alla luce del risultato del "Katie Phillips Stadiwm", assume ancora più interesse ed importanza la sfida di domani del Ravenhill tra Ulster e Munster.
Nell'altra gara di serata, Leinster si garantisce la partecipazione alla massima competizione europea con una risicata vittoria sul Benetton Treviso (10-0) e alla contemporanea sconfitta di Edinburgh; alla RDS Arena decide una meta di Jamie Heaslip trasformata da Madigan e un piazzato di Gopperth a rendere meno amara una delle peggiori stagioni dei Dubliners, in una partita chiusa da due gialli (Sean O'Brian e Francesco Minto) e dal cartellino rosso rimediato da Edoardo Gori a tre minuti dallo scadere.

I Warriors passano per primi grazie al piede di Duncan Weir - al secondo tentativo, dopo aver sbagliato il primo calcio - a premiare il buon lavoro di Jon Welsh in chiusa. Gli Ospreys, però, rispondono subito e solo un 'miracolo' di Rob Harley impedisce la meta a Dan Biggar; Clancy si affida al TMO prima di far ripartire il gioco con una mischia sui 5m scozzesi che il pack degli Ospreys vince, mandando l'estremo Evans - con Biggar fuori dal campo per un colpo alla testa - dalla piazzola per il pareggio.

Nei primi 25′ si gioca per il 75% nella metà campo scozzese, decisamente troppo per poter sperare che i Warriors facciano qualcosa in più che difendersi in maniera ordinata. Passata la mezz'ora, i Warriors hanno la terza occasione per mettere punti a referto ma Stuart Hogg, da oltre cinquanta metri, manda a lato, prima che un'avanzata di Leone Nakarawa - in campo al posto di Tim Swinson, infortunatosi nelle prime fasi di gioco - si fermi per un in-avanti del seconda linea figiano forzato da un bel placcaggio difensivo di Adron (44 a 14 per gli scozzesi il numero di placcaggi andati a segno). Oltre a giocare troppo nella loro metà campo, i Warriors stasera fanno troppa fatica in fase di impostazione, con errori di handling non forzati e lanci storti in touche. Nonostante questi problemi, gli scozzesi riescono ad andare a riposo sul 3-3, anche perché Biggar manca il drop a tempo scaduto.

I gallesi nel primo tempo hanno fatto registrare il 65% del possesso e il 68% del territorio, ma nonostante questi numeri gli Ospreys non sono stati capaci di concretizzare la loro superiorità per la buona serata della difesa scozzese e, in contemporanea, la finora poco ispirata vena offensiva. Ai Warriors va bene non perdere stasera, ma per non correre inutili rischi gli scozzesi devono necessariamente tornare in campo nella ripresa con un piglio diverso.

Nella ripresa sono gli Ospreys a passare per primi in vantaggio con un piazzato di Dan Biggar, poco prima che su Swansea inizi a scendere la annunciata pioggia e i Gweilch trovino la prima meta del match al termine di un'azione in velocità finalizzata da Ben John e impreziosita dall'ultimo passaggio del centro Matavesi - e dall'offload di Biggar a servire quest'ultimo.

Sotto 3-11 (Biggar ha sbagliato la trasformazione) i Warriors si svegliano e tentano il tutto per tutto, entrando finalmente con più convinzione nei 22m avversari. La pressione, però, partorisce solo una punizione non distante dalla linea di meta che i Warriors scelgono di piazzare; Duncan Weir manca i pali, e nell'azione successiva una giocata da fuoriclasse di Rhys Webb - che con un 'chip' maligno scavalca Matawalu prima di andare a riprendere l'ovale e volare in tuffo oltre la linea di meta - chiude virtualmente la gara, con ancora venti minuti da giocare.

Quando tutto sembra ormai perduto, arriva la meta di Chris Fusaro - e i due punti dalla piazzola di Weir - che, oltre a rimettere in corsa i Glaswegians per almeno il punto di bonus difensivo, spengono sul nascere gli ardori dei gallesi che, nel terzo quarto di gara, sembravano ormai lanciati verso la vittoria. Non succede più molto e un piazzato di Biggar a sette minuti dalla fine fissa il risultato sul 21-10 con cui si chiude il match, mandando gli Ospreys in vetta alla classifica celtica ad una gara dal termine della regular season.


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