“Allo stato attuale delle cose, non vedo come possano svolgersi elezioni in queste condizioni”. Con queste parole Nkosazana Dlamini-Zuma, presidente della commissione dell’Unione Africana (Ua), ha invitato le autorità del Burundi a prendere in considerazione un rinvio delle prossime consultazioni. In teoria, i cittadini dovrebbero essere chiamati alle urne questo mese per le elezioni parlamentari e a giugno per le presidenziali.
“Che genere di elezioni può svolgersi in questa situazione? Come Ua stavamo pensando di mandare osservatori di lungo periodo, ma ora non possiamo, perché l’atmosfera non è favorevole per delle elezioni”, ha spiegato Dlamini-Zuma facendo riferimento alle decine di migliaia di persone fuggite nei paesi vicini per paura di violenze e alle proteste contro la candidatura del presidente Pierre Nkurunziza a un terzo mandato.
Intanto si aggrava appunto il bilancio delle manifestazioni che sono proseguite anche oggi: sono ora quattro i morti, di cui uno, un ragazzo di 15 anni, ha perso la vita a Gisozi, un centro a un’ottantina di chilometri da Bujumbura. Finora le proteste più importanti si erano svolte nella capitale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)