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Probabili effetti del limoncello

Da Bimboverde
Quest'oggi, venerdi 17 febbraio 2012, gioiosi lettori miei, avrei dovuto parlarvi delle piante aeree , delle tillantsie e degli ananassi in un indimenticabile post della rubrica fiori di zucca. Ma avendo perso il prezioso scritto, vergato a mano su un vero foglio di carta e frutto di mesi , ma cosa dico mesi, anni di esperienza sul campo, vi parlo del Carnevale.
Non ho mai avuto una grande attrazione per questa Ricorrenza. Alle elementari , per due anni portai un vestito da Arlecchino di mio cugino W, che in prima mi stava grandisimo e fu ridimensionato da una cintura elastica e degli spilli. In seconda calzava decisamente meglio. Ho sempre il terrore che qualcuno possa ricattarmi con le foto, ma posso assicurarvi che ero decisamente caruccio. L'abito era sciccosissmo, con tanto di cappello a feluca e fazzoletto coordinato. Quell'anno mia sorella si mascherò da Cleopatra con gli occhi bistrati e la parrucca fatta di Lana nera dalla zia A. In terza misi su un costume da cow boy, con il cappello di cartone e la stella appuntata sulla camicia a quadrettini. Ricordo che indossai una maglia sotto la camicia sperando di non non coprirla. Avevo anche il cinturone e due pistole con i fulminanti rossi. Credo che le munizioni di queste armi portentose fossero quasi sempre rosse, ma non ne sono sicurissimo. La maestra Adele mi costrinse comunque a mettere la giacca quando uscimmo nel cortile dove, sul grande muro di cinta , troneggiava ancora, solo in parte picchettato, il credere obbedire combattere di italica memoria. L'anno dopo, riciclando un altro costume del cuginastro, fui uno zorro molto elegante, cappello di feltro , camicia con il pizzo, mascherina con i buchini per gli occhietti mie (verdi) La spada la comprai dalla Lidia, la merciaia che ancora oggi potrebbe insegnare marketing alla Bocconi e che ha un potere immenso nel convincerti ad acquistare qualsiasi cosa voglia sbolognarti. Abbiamo avuto spesso la certezza che questa donna ormai settantenne sia dotata di poteri di persuasione raramente usati nella storia dell'umanità.
Passarono i mesi, caddero le foglie degli alberi, i vecchietti nei parchi ed i governi pentapartitici. Seguì un costume da Arabo, questa volta fatto con un lenzuolo. Stranamente non lo ricordo perfettamente ma fidatevi, sarà stato meraviglioso. Alle medie non mi mascherai mai. Alcuni anni dopo, alle superiori, ad una festa nell'ex centrale del latte, portai camicia, cravatta e giacca girate sulla schiena, avete capito......
A proposito di travestimenti ,una volta ho fatto la comparsa in un'opera lirica, ma quella è tutta un'altra storia . Forse un giorno ve la racconterò. ........

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