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Probiotici e benessere mentale: la salute psichica che passa dall’intestino

Da Psiconauta

In questo post vorrei parlarvi dei rapporti che intercorrono tra il microbiota, ovvero il sistema biologico che dimora nel nostro intestino, e la nostra mente. Ci si potrebbe chiedere che cosa abbia a che fare la salute del nostro intestino, e di quei 37-100 miliardi di batteri che dimorano nelle nostre viscere, con il cervello e con le malattie psichiatriche. La risposta è che ricerche emergenti stanno dimostrando che esiste un legame profondo tra l'intestino e il cervello. Classicamente si pensa che lo stile di vita influisca sul nostro cervello attraverso l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). Lo stress cronico, e le alterazioni dell'asse HPA che ne conseguono, insieme ad una vulnerabilità genetica sottostante provocano senz'altro sintomi psichiatrici; sappiamo anche che questi sintomi sono associati con l'elevazione di alcune citochine infiammatorie nel siero. Che cosa ha a che fare tutto ciò con il nostro intestino? Beh, a quanto pare, molto. Il microbiota intestinale è un componente chiave del nostro sistema immunitario e media numerosi segnali che corrono lungo il nostro asse HPA. Il microbiota ha tre diversi modi di comunicare con il cervello: neuroormonale, tramite il sistema immunitario, ma anche attraverso meccanismi più diretti. E' stato scoperto che alcuni dei microrganismi presenti nel nostro intestino rilasciano veri e propri neurotrasmettitori che conducono segnali al cervello attraverso il nervo vago. [1-3] Gli studi sugli animali hanno dimostrato che è possibile modificare il comportamento di un animale da esperimento semplicemente modificando alcune qualità del suo microbiota. Ci sono molti modi per farlo, sia in senso positivo che negativo, usando probiotici, antibiotici, prebiotici (fibre che alimentano il microbiota come lo psyllium), e trapianti fecali.

In studi sull'uomo, i probiotici hanno dimostrato di ridurre il pensiero negativo in soggetti umani sani [4] e ridurre l'ansia nei soggetti sottoposti a terapie oncologiche. [5] Un studio dal campione limitato ma molto interessante ha dimostrato che la somministrazione di probiotici ai bambini ha ridotto significativamente lo sviluppo di autismo e ADHD negli anni seguenti. [6] In questo momento alcuni ricercatori stanno lavorando su ceppi di cosiddetti "Psicobiotici" che si potrebbero utilizzare come parte del nostro armamentario psicofarmacologico in futuro per combattere la malattia mentale. Ma allo stato attuale cosa è possibile concretamente agire in senso terapeutico in quest'ambito così innovativo? Sappiamo che la scarsa qualità del sonno, la cattiva alimentazione, lo stress cronico, e troppo alcool influenzano negativamente il nostro microbiota. Per cui ponendo attenzione a questi fattori si valuta che si potrebbe avere una trasformazione rilevante del microbiota intestinale entro poche settimane con risultati rilevabili. Si ritiene che una alimentazione con cibi "tradizionali", integrali e poco trasformati, in aggiunta a prebiotici e probiotici potrebbe fornire "armi psichiche" che renderebbero molto più resistenti allo stress e allo sviluppo di alcuni sintomi psicologici. Evitando quindi cibi elaborati e rafforzando le buone abitudini relative al sonno si può fare molto per la nostra psiche anche secondo raccomandazioni assolutamente evidence-based.

Un ultimo dato relativo ai pazienti affetti dalla sindrome dell'intestino irritabile: vi è ora un grande corpo di prove che dimostrano che i probiotici possono aiutare non solo il loro intestino irritabile, ma forse anche la loro ansia ed i sintomi depressivi di frequente associati. Quasi ogni mese, nuove ed interessanti studi vengono pubblicati circa le correlazioni tra il microbiota intestinale e la salute mentale. Se si desidera immergersi più in profondità nell'argomento, consigliamo la lettura dei riferimenti bibliografici riportati nel testo.
Riferimenti Bibliografici:

  1. Wang Y, Kasper LH. The role of microbiome in central nervous system disorders. Brain Behav Immun. 2014 May;38:1-12.
  2. Raison CL, Lowry CA, Rook GA. Inflammation, sanitation, and consternation: loss of contact with coevolved, tolerogenic microorganisms and the pathophysiology and treatment of major depression. Arch Gen Psychiatry. 2010;67:1211-1224. Abstract
  3. Berk M, Williams LJ, Jacka FN, et al. So depression is an inflammatory disease, but where does the inflammation come from? BMC Medicine. 2013;11:200.
  4. Steenbergen L, Sellaro R, van Hemert S, Bosch JA, Colzato LS. A randomized controlled trial to test the effect of multispecies probiotics on cognitive reactivity to sad mood. Brain Behav Immun. 2015;48:258-264. Abstract
  5. Yang H, Zhao X, Tang S, et al. Probiotics reduce psychological stress in patients before laryngeal cancer surgery. Asia Pac J Clin Oncol. 2014 Feb 20. [Epub ahead of print]
  6. Pärtty A, Kalliomäki M, Wacklin P, Salminen S, Isolauri E. A possible link between early probiotic intervention and the risk of neuropsychiatric disorders later in childhood: a randomized trial. Pediatr Res. 2015;77:823-828. Abstract

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