Problemi di dialogo sul clima a Cancun.

Creato il 30 novembre 2010 da Daniele7

Cancun 2010

E’ iniziata la sedicesima conferenza ONU sul clima a Cancun Messico, e penso alla nostra Europa virtuosa che davvero ce l’ha messa tutta, negli incontri che in questi mesi hanno preceduto il Summit, per creare tra i Paesi che vi avrebbero partecipato, un clima di dialogo che potesse giovare al clima, questa volta, del nostro Pianeta.

Andiamone fieri, ma è inutile affannarsi. Dopotutto all’Europa spetta semplicemente il terzo posto per il carico di emissioni di CO2, dopo Usa e Cina, per cui non spetta a noi trascinare la carovana sull’onda della rivoluzione green, purtroppo chi inquina di più si è arrogato anche il diritto “naturale” di veicolare verso il completo fallimento le buone intenzioni di chi inquina un po’ meno.

Cancun si preannuncia infatti come una sconfitta!!!

Clima

Il proposito per questo vertice auspicato dall’Europa è il continuum dell’accordo di Kyoto, che scade nel 2012, questa volta con la completa partecipazione di Cina,  India e Usa, ma i pronostici ci dicono che anche questa volta rimarremo delusi, forse un po’ meno dell’anno scorso, quando prima di Copenaghen, si avvertiva un’aria più speranzosa. Evidentemente ci stiamo facendo l’abitudine all’idea che questi vertici in pompa magna falliscano miseramente.

L’Europa, dopo queste giornate, rischia di rimanere ancora più sola. Infatti, Giappone e Russia si sono detti non intenzionati ad aderire ad un eventuale Kyoto 2  se non lo faranno anche Cina e USA.

Partendo dalla piramide energivora, la prima mossa spetta agli USA: “Finchè gli americani non si muovono, gli altri grandi inquinatori non faranno niente“, cosi disse piu o meno un mese fa a Bruxelles il commissario europeo al Clima, Connie Hedegaard.

Gli USA nonostante le buone intenzioni green di Obama, risentono ancora molto di un forte pregiudizio culturale sulla questione climatica, che adesso con le elezioni mid-term, che hanno portato nel Congresso molti candidati scettici e negazionisti, sarà ulteriormente accentuato. L’adesione degli Usa alla strategia che impone  limiti di emissione, scadenze e sanzioni, sarà con molte probabilità un miraggio di questi dodici giorni a Cancun.

Almeno nel nostro Paese, la linea sulla riduzioni di emissioni di CO2 è condivisa da ogni parte politica. Sui metodi certamente ci sono le solite scaramucce, ma almeno siamo tutti d’accordo e consapevoli, per motivi probabilmente diversi, della necessità di non tirarsi indietro. Purtroppo quindi a bloccare lo start dei lavori a Cancun, è una questione culturale nel Paese più amato e inquinato (…e inquinante) del mondo.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :