Proboscidi… nello spazio!

Creato il 16 marzo 2011 da Sabrinamasiero

La regione di formazione stellare nella costellazione dell’Unicorno, inquadrata da WISE. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA.

di Marco Castellani, Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)-Osservatorio Astronomico di Roma

La sonda WISE della NASA non finisce di sorprenderci: stavolta ha catturato una suggestiva immagine di una regione di intensa formazione stellare: è una gigantesca nube di gas e polveri, che prende il nome di Sh2-284, che si trova nella costellazione dell’Unicorno.

Ben allineati lungo i bordi di una “voragine cosmica” si trovano una serie di strutture, chiamate anche “proboscidi d’elefante” — in realtà enormi pilastri di gas e polveri, molto addensate. Nell’immagine che ci regala WISE, le strutture si configurano come colonne di gas che si sporgono verso il centro della zona vuota in Sh2-284.

a più importante di queste strutture è certamente quella che si vede nella parte destra dell’immagine, diciamo “ad ore tre”. Se la guardate bene, sembra una mano chiusa a pugno, tranne che per un dito che indica verso il centro della zona vuota (così dice il comunicato NASA, ed in effetti la somiglianza è piuttosto sorprendente…). Considerate che tale “proboscide” è lunga ben sette anni luce!

Se ci muoviamo nella direzione indicata dal… dito, ci possiamo imbattere in un ammasso stellare aperto, chiamato Dolidze 25, il quale – lungi dallo stare tranquillo dov’è – emette una grande quantità di radiazione in tutte le possibili direzioni, insieme a forti venti stellari.

Sono proprio tali emissioni a rendere ragione della “zona vuota” che si vede agevolmente al centro dell’immagine. I bordi di tale zona sono appunto le strutture in verde, e la sagoma è approssimativamente circolare, come appunto sarebbe da attendersi quando sono in ballo  simili fenomeni da parte di una struttura centrale (qui, appunto, l’ammasso aperto). Tuttavia, alcune regioni, evidentemente più dense delle altre, si sono dimostrate più capaci di resistere all’esuberanza dell’ammasso, mantenendo la posizione. Sono così rimasti a testimoniare la burrascosa storia dell’interazione dell’ammasso con il mezzo circostante, vere e proprie “proboscidi cosmiche”!

NASA/JPL Press Release:  http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2011-066&rn=news.xml&rst=2920

Marco


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