Gli imputati
Stimolati dal nostro amico Elbonito e dalla discussione da lui portata avanti riguardo alle colpe dei dirigenti milanisti per la situazione societaria creatasi in seno al clüb rossonero, abbiamo deciso di interpellare tutti voi, nostri cari lettori, per conoscere la vostra opinione riguardo questo specifico momento storico vissuto dalla nostra squadra.
Bisogna innanzi tutto riscontrare l’esistenza di due “fazioni” ben distinte nella protesta dei tifosi casciavìt: quella di chi individua in Berlusconi il principale colpevole per la scarsa competitività della nostra squadra negli ultimi anni e quella di chi, invece, vede in Galliani l’indiziato numero uno per via della cattiva gestione sportiva (e finanziaria) da lui perpetrata nelle scorse stagioni.
Berlusconi, proprietario e (non) presidente del Milan, per via degli impegni extra calcistici che ha dovuto e tuttora deve fronteggiare, negli ultimi anni si è disinteressato sempre di più delle sorti della sua squadra del cuore (o almeno così dice): poche apparizioni a San Siro, talvolta condite da fughe repentine dalla tribuna d’onore (Milan – Inter 0-4) ed altrettante repentine riapparizioni in caso di vittorie (Champions League e FIFA Club Wolrd Cup 2007), dichiarazioni al vetriolo indirizzate alle varie guide tecniche del Milan che hanno destabilizzato l’ambiente ed infine la “chiusura dei rubinetti”.
Il disinteresse berlusconiano, a dir la verità spesso anche motivato, ha lasciato un ampio margine di manovra a Galliani, il quale ha potuto fare negli ultimi anni il bello ed il cattivo tempo dalle parti di via Turati, 3. Rinnovi a calciatori finiti, amicizie con fantomatici santoni del calciomercato, affari non propriamente limpidissimi con diversi procuratori, acquisizione di calciatori sul viale del tramonto, errori di valutazione al limite dell’incredibile e chi più ne ha, più ne metta. Danni, perché così si chiamano, riscontrati sia prima, sia dopo dopo la “chiusura dei rubinetti” di Berlusconi… sia quando i soldi abbondavano, sia quando era necessario far fruttare al massimo ogni singolo centesimo a propria disposizione. Insomma, Galliani, in un momento di libertà di movimento più o meno senza precedenti, si è mosso male, indebolendo non solo il settore sportivo del Milan, ma anche quello finanziario.
Una volta accortosi della mala gestione del suo amministratore delegato, da Berlusconi non ci si poteva aspettare che una cosa: il licenziamento dell’a.d. rossonero… a.d. rossonero che, però, oggi è ancora al suo posto, seppur con una libertà di movimento decisamente limitata soprattutto per via dell’inserimento nei quadri societari di Barbaro, uomo Fininvest con il compito di spulciare i conti della società rossonera per “indagare” a fondo sulle responsabilità di Galliani nel buco di bilancio (e non solo) che un anno fa portò alla cessione di Kakà.
Ma a proposito di questo, perché Berlusconi si è limitato a depauperare Galliani dei suoi poteri senza licenziarlo? E perché Galliani continua a coltivare amicizie e continua a perserverare in comportamenti che finora hanno portato al Milan solo danni per diversi milioni di Euro?
Perché, per il bene del Milan, questi due signori non si siedono ad un tavolo e cercano di trovare una soluzione per la situazione societaria che oggi fa soffrire così tanto i tifosi del Milan?
E ancora, questa situazione è scaturita da una volontà di Berlusconi di ridimensionare il suo impegno economico nel clüb oppure è scaturita dallo sperpero di denaro di Galliani che ha reso indisponente Berlusconi?
Insomma, secondo voi di chi è la colpa se il Milan versa in queste condizioni? E qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Fatecelo sapere tramite i commenti e votando il sondaggio alla vostra destra.