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Prodi: la resa della Germania per salvare la Grecia

Creato il 19 aprile 2015 da Blogaccio @blogaccioBlog

prodi affetta la mortadellaNon so twittare, la mia epoca è finita, ma sto passando gli anni più belli della mia vita. Godo di quel tanto di autorevolezza che basta per essere ascoltato e non ho il peso delle responsabilità. A parlare è Romano Prodi, il rottamato più felice del mondo che avverte: è arrivato il momento della resa per la Germania, dobbiamo salvare la Grecia. L’impazzimento dei mercati rimette in fibrillazione Spagna ed Italia. Noi siamo stati già danneggiati dal rialzo dello spread. Atene non è in grado di pagare il suo debito, basti pensare che il PIL della provincia di Reggio Emilia è superiore a quello della Grecia. Varoufakis è un simpatico incosciente e Tsipras fa promesse impossibili, per uscirne c’è un solo modo: un accordo di tipo politico tra Unione e Grecia. Quando si manifestò il problema greco era ben poca cosa: 30 miliardi che per le paure ed i problemi interni della Germania oggi, è decuplicato. Si deve ai grandi paesi europei con in testa la Germania se la Grecia ha potuto truccare i conti: impedirono il controllo diretto sui conti degli Stati negando la delega delle funzioni alle Istituzioni Europee. La Germania è terrorizzata dall’inflazione per questo è ossessionata dal rigore e dalla tenuta dei conti. Non capisce che senza crescita i conti non tornano in ordine e mostra tutti i suoi limiti nel rifuggire dall’assunzione di responsabilità per quel ruolo di leadership che le viene dall’essere una grande potenza economica. Il sistema industriale tedesco è infatti il migliore al mondo, permette alla massa di persone comuni di concorre al successo in modo determinante pur non vantando all’attivo dei premi Nobel. Primo o poi anche la Germania capirà che senza l’Europa la sua potenza si appannerebbe. Prova invece a farsi coraggio Mario Draghi, il quale da Washington fa sapere ai mercati che è assurdo scommettere contro l’Euro perché oggi siamo meglio equipaggiati di quanto non lo fossimo nel 2012 ammettendo però, che se la crisi dovesse precipitare finiremmo comunque in un terreno inesplorato. Non è d’accordo coi timori di Prodi ed esclude del tutto il pericolo di un contagio dell’Italia dal fallimento greco Pier Carlo Padoan, che al massimo sostiene si possa parlare di tensione dei mercati…


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