Autore: Marie Lu
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Serie: Legend #2
Anno: 2014
Pagine: 298
Prezzo: 16,50
Trama: Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'Elector Primo muore e il figlio Anden prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due ribelli innamorati si uniscono ai Patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i Patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo Elector. È l'occasione per cambiare il mondo, per dare un senso alla morte di tante persone amate e di tanti innocenti... peccato che il nuovo Elector, l'affascinante e sensibile Anden, sembri completamente diverso dal suo crudele genitore. E se i Patrioti si stessero sbagliando? Recensione: Seguito del primo volume della trilogia distopica di Marie Lu, Legend. Ero ansiosissima di iniziare a leggere Prodigy, perchè a parte qualche piccolo dettaglio, il primo volume mi era piaciuto un sacco. La storia sostanzialmente riprende da dove si era interrotta nel primo capitolo, con June e Day in viaggio, in cerca dei Patrioti, che gli affideranno una missione non da poco. Ancora una volta troviamo il doppio punto di vista, con i due ragazzi che alternano le loro voci di capitolo in capitolo. L'autrice ci fornisce una visione più completa su quelli che sono gli ex Stati Uniti, i Patrioti e le Colonie, solo accennate nel primo libro, qui entrano prepotentemente nel vivo della storia, mostrandoci l'organizzazione della società, al di là della Repubblica. Ritroviamo vecchie conoscenze, e compare qualche nuovo personaggio, ma a parte Razor, il capo dei Patrioti, non c'è nessuno di particolarmente significativo, fungono tutti da semplice comparse, di contorno ai protagonisti. Non mi è piaciuto molto il modo in cui si è evoluto il personaggio di Tess, se devo essere sincera. È vero che ha solo un paio d'anni di differenza rispetto a June e Day, quindi i suoi sentimenti sono normali, e comprensibili, ma nella mia testa la vedo come una seconda Primerose (la sorellina di Katniss in Hunger Games), docile, gentile, ma ancora con i modi da bambina, quindi mi è suonata strana la piega che l'autrice ha deciso di dare al suo personaggio. Se nel primo volume, l'affetto tra Day e June è sbocciato in modo repentino e frettoloso, qui le differenze sociali tra i due, cominciano a farsi sentire, e rischiano pesantemente di compromettere il loro legame. Come se non ci fossero già scontri, missioni suicide e salvataggi di mezzo, a dividerli!
Come spesso ho scritto, di solito i capitoli centrali delle trilogie, sono po' deboli, privi di spessore, non raccontano poi molto ma si limitano a dilungare un po' la storia, a fare da filo conduttore tra l'inizio e la fine. Prodigy invece, non fa parte di questa categoria, perchè racconta una parte fondamentale della storia. Se nel primo libro, al centro della vicenda c'era la Repubblica, qui tutti gli occhi sono puntati sui Patrioti, sul loro modo di ragionare, su ciò che pensano, su come agiscono e sugli obiettivi che hanno intenzione di raggiungere.
Lo stile dell'autrice è lo stesso del primo volume, lineare, scorrevole, riesce a tenere alta la tensione, e ad usare bene il doppio punto di vista. Il finale è stata una sorpresa, tutta la storia ha un ritmo molto veloce, ma alla fine c'è un colpo di scena così inaspettato e imprevedibile che sono rimasta interdetta per un attimo! Il personaggio di June, mi piace molto, è forte, coraggiosa, indipendente, e le sue intelligenti manie ("Quando trono in cucina mezz'ora dopo June non c'è più. Probabilmente sarà in uno dei corridoi a contare tutte le stramaledette crepe nei muri" perchè si, June è proprio il tipo che con una sola occhiata riesce a quantificare quante crepe ci sono in un muro! ) divertono, però, in alcuni momenti, l'avrei volentieri presa a schiaffi! Mi spiego meglio, è senza dubbio Day il più romantico tra i due, ed è inevitabile che le cose per loro non siano per niente facili dopo tutto ciò che hanno vissuto e il modo in cui si sono incontrati, ma qualche piccolo passo potrebbe farlo anche lei, una volta ogni tanto. Day è sempre eroico, eppure pieno di insicurezze, con un lato così fragile, e talmente tante ferite ancora aperte, che faticano a rimarginarsi, che mi chiedo dove riesca a trovare la forza per essere così dannatamente coraggioso, da diventare una seconda“Ghiandaia Imitatrice” per la sua gente. Sono una strana coppia insieme, non c'è dubbio, hanno vissuto talmente tante cose diverse, si sono incontrati, o meglio, scontrati, in un modo pieno d'odio e di vendetta, sono stati costretti a crescere molto velocemente e ciò li porta ad essere davvero maturi per la loro età (io continuo ad immaginarmeli minimo ventenni, che abbiano solo quindici anni non riesco proprio a pensarlo), Per le ingiustizie e le perdite subite e soprattutto la solitudine in cui hanno vissuto tutto ciò, non sono propensi ad esprimere i loro sentimenti con sincerità, forse per paura di essere ancora più esposti, vulnerabili. Si portano dietro un bagaglio di dolore immenso, da affrontare in un mondo dei grandi, molto più superficiali di questi due quindicenni, (come spesso accade), perchè troppo offuscati dal potere per decidere cosa è più giusto per tanti, per il paese, invece di cosa è più utile per salire al comando.
Sono troppo, troppo curiosa di concludere questa serie, soprattutto dopo il colpo di scena finale di questo libro, che promette tante sorprese (e parecchie insicurezze) nel capitolo finale! Valutazione: ♥♥♥♥/e mezzo
Link d'acquisto ad Amazon: