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Produrre tellurio: una faccenda molto complicata

Da Metallirari @metallirari

tellurioLa domanda mondiale di tellurio è in aumento e perciò ci si potrebbe attendere che l’estrazione di questo metallo segua la stessa crescita. Nella realtà, la produzione di tellurio è in diminuzione. Il tellurio è classificato come metallo raro ma non ancora come  metallo critico, anche se la Commissione Europea per l’Industria ha recentemente dichiarato che un leggero cambiamento delle variabili sottostanti, farebbero rientrare il tellurio tra i metalli critici.

Le ragioni che stanno alla base della scarsa disponibilità di tellurio sono da ricercare nei processi produttivi del rame, in continuo cambiamento. Infatti, il 90% del tellurio prodotto nel mondo è ricavato come un sottoprodotto del rame.

Per ottenere il rame puro è necessaria una raffinazione elettrolitica, processo tradizionale che consente di ricavare alcuni sottoprodotti, tra i quali propio il tellurio. Ma negli ultimi anni si sta sempre più affermando l’idrometallurgia, che consente di ottenere rame puro con costi energetici inferiori e minor inquinamento e senza la possibiltà di ottenere sottoprodotti.

Il tellurio è abbondante nella nostra atmosfera e nel terreno,  ma non è disponibile in quantità abbastanza alta per essere estratto. La maggior parte delle aziende produttrici non riportano nemmeno i dati sulla loro produzione di tellurio, proprio perchè è del tutto accessoria alla produzione di altri metalli, come il rame e l’oro. In particolare, le più alte concentrazioni di tellurio si trovano nei depositi di oro.

L’abbondanza di tellurio sulla crosta terrestre è simile a quella del platino, ma il recupero effettivo di tellurio è più del doppio di quello del platino. Le miniere in Messico, in Cina ed in Svezia sono ricche di tellururo di bismuto minerale, con concentrazioni di tellurio di quasi il 20%, ed offrono buone prospettive di offrire prodotti raffinati per il mercato.


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