Lo scorso fine settimana l’Enoclub Siena, ha messo sulla piazza romana i vignaioli toscani del sangiovese e il loro lavoro fatto in cantina.
Tanti appassionati hanno approfittato per degustare una selezione di vini che hanno una storia, dalla personalità riflessa, sulle creature fatte da tante piccole e medie aziende.
Voilà, per dirla alla francese, ed ecco che ne è uscita fuori una maniera utile e interessante per valorizzare vignaioli e produttori che hanno trasformato la passione del loro mestiere e del loro territorio in prodotti eccezionali.
Tra i vini degustati che dire: da tenere d’occhio il Chianti Classico 2009 del Poggerino, i vini del Castello di Potentino di Charlotte Horton, sono sempre una garanzia, Susanna Grassi è sempre una perfetta padrona di casa , e nella sua semplicità riesce a creare un vino come il Chianti Classico Lamole 2010 adatto alla tavola di tutti i giorni, ma che strizza l’occhio a qualcosa di più impegnativo.
Angela Fronti e le sue nuove creature il Chianti Clasico 2010 di Istine e il Rosato. Il Chianti Classico 2009 di Podere Castellinuzza, rosso che monta di superbia e ha note di rara eleganza. Montevertine, Badia a Coltibuono, Bibbiano, Val delle Corti, non hanno bisogno di altre parole, ormai sono leggenda…
Su Montalcino si fa piano piano strada Jessica Pellegrini e il Rosso di Montalcino 2010 Fattoria del Pino, con un vino fatto a sua immagine e somiglianza, gioioso e pieno di buon umore. L’erta di Radda di Diego Finocchi, altro raddese che si affaccia sulla scena, producendo un Chianti Classico 2009 degno del territorio. Paolo Cinferoni di Caparsa e la sorpresa del sangiovese in purezza del Caparsino 2009. Il Purneia del palazzo di Piero e Il Colombaio di Santa Chiara e le sue vernacce, giovani alla riscossa…
Ci vorrebbe un post lunghissimo per descrivere tutto, per saperne di più vi rimando a leggere il post di Andrea Pagliantini, quello di Sara Vani, degli Enocentrici, quello di Mad Tastings.