- la Merkel a me sta sulle palle: come donna di destra, come profittatrice delle disgrazie dei paesi del ClubMed, come affossatrice dell'economia europea, per aver costretto tutti a sacrificare tutto sull'altare del Dio Deficit/PIL
- l'unica differenza percepibile fra lo sguardo della Merkel e lo sguardo di una mucca, è la luce di vivace intelligenza che brilla negli occhi della mucca. Eppure una donna di Stato non può essere così cretina da porre espliciti "indici di sgradimento" verso un partito democratico di un Paese indipendente.
- La Merkel non poteva essere così stupida, e infatti non lo è mai stata. E ha provveduto a stretto giro di "comunicati alle agenzie" a smentirla, precipitandola nella merda di una gaffe senza precedenti.
- Professore, con questa abile mossa lei ha dato l'impressione di essere un cialtrone disperato. Cialtrone perchè solo un cialtrone può "borseggiare" la Merkel di un parere che non ha espresso. Disperato perchè non ha capito a volo che una cosa così non sarebbe passata sotto silenzio.
- Eppure lei, Professore, così uomo di mondo, dovrebbe sapere che una tedesca può anche essere molto generosa, ma non se le si rubano opinioni "a sua insaputa". La prossima volta che ha bisogno di delegittimare qualcuno, magari chieda...
No, Professore, così non va. Lei ha iniziato a pisciare fuori dal vaso nel momento stesso in cui ha smesso di vedere "Baratri & Precipizi" (non più funzionali alle sue esigenze di premier), e ha iniziato a "vedere lucine in fondo al tunnel" che nessuno vedeva. Ma le lucine le servivano, evidentemente, a sostegno della sfilza delle promesse che sarebbe cominciata a breve, con la sua "salita in politica": altra espressione che non significa una mazza, ma che tratteggia benissimo la sua infinita arroganza.
La stessa arroganza che le consente, dall'alto di un partitino che fatica a tenere il 12%, di " dettare le condizioni" al maggior partito italiano. Lei ha già avuto un'incredibile caduta d'immagine nel momento in cui è "salito in campo" da leader di un governo di larghe intese, e ha iniziato a sparare su tutti, ma principalmente su quel partito senza il cui leale appoggio il suo governo non avrebbe fatto un mese di vita. Ora ha stupidamente cercato di seppellirlo non già sotto la forza delle sue argomentazioni, ma scippando la Merkel di un endorsement all'incontrario che costei non si è mai sognata di produrre. Un endorsement che suonava stonato come un master di Giannino, o come una laurea del Trota. Eppure lei, Professore salito in campo per salvare l'Italia dal Comunismo, non ha saputo resistere.
Questa stupida reazione alla "ansia da prestazione", che si annuncia drammatica per lei, le ha fatto fare il più imbecille degli errori. Peggio delle lauree di Oscar Giannino, che hanno il pregio di restare confinate in ambiti delimitati. Lasci perdere la politica. Torni ai suoi adorati studi, come da suoi impegni (traditi).
Un'ultima cosa, Professore: qualsiasi borsista di un ufficio-stampa di un partitino, conoscendo gli umori del popolo italiano, le avrebbe potuto facilmente spiegare che dire agli italiani "non votate Bersani, perchè Angela Merkel non gradisce", avrebbe solo potuto convogliare su Bersani migliaia e migliaia di voti di "antipatia" verso la Merkel.
[...] "La Merkel teme l'affermarsi di partiti di sinistra soprattutto in un anno elettorale per lei, credo che non abbia nessuna voglia di vedere arrivare il Pd al governo" ha aggiunto il premier uscente prima ad un evento Adnkronos poi su Sky e infine su La7, smentendo la tesi di Berlusconi secondo la quale dopo le elezioni ci sarebbe l'accordo tra i Democratici e Scelta Civica.
Ma poco dopo è arrivata la smentita del portavoce della Cancelliera: "Non si è espressa sulle elezioni italiane e non lo ha fatto neanche in passato". "Spetta agli italiani scegliere il proprio governo ed io non mi mischio in suggerimenti o congetture", ha successivamente aggiunto la stessa Angela Merkel in un'intervista al quotidiano Straubinger Tagblatt, rispondendo ad una domanda sull'atteggiamento della Germania in caso di vittoria di Silvio Berlusconi [...]