Un uomo di Aversa studiava le materie dei concorsi pubblici su commissione e poi sosteneva gli esami fornendo documenti e generalità di altre persone.
Per fortuna un suo ex studente lo ha riconosciuto durante un appello dei candidati riconoscendo che il professore non si presentava con il proprio nome.
I carabinieri hanno colto in flagrante il candidato durante una successiva prova e per lui e il candidato, quello che avrebbe dovuto presentarsi alla prova, sono scattate le denuncie per truffa, sostituzione di persona, uso di atto falso e falsità materiale.
I carabinieri hanno perquisito l'abitazine del professore furbo e, sorpresa sopresa, sono state rinvenute prove che il caso non era isolato e che altre sei persone avevano beneficiato di un posto pubblico grazie alle "doti concorsuali" del professore.
Per loro in arrivo il licenziamento previsto dalla legge. Ed è cosa buona e giusta per rispetto a chi cerca di trovare un lavoro con il sudore della propria fronte.