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&appId;&version; TweetIntervista a Demis, fondatore della fanzine Profilo Basso.
In Your Eyes è una webzine, ma è nata su supporto cartaceo, e tutti noi che la facciamo siamo ancora molto amanti delle fanzine cartacee. Quando sfogli una fanzine è come tuffarsi in mari sconosciuti dove tutto è meraviglia, poiché chi conosce ed ama a fondo una cosa ne tratterà in maniera egregia. Questo è il caso di Demis di Trieste, un ragazzo che ha messo nero su bianco le sue passioni: il calcio o meglio le terraces, l’abbigliamento e la musica. Profilo Basso è un concept urbano di stampo e cultura anglosassone che in ogni sua uscita affronta svariati argomenti e offre consigli di stile. Demis è inoltre dj britpop ed indie, ed è soprattutto un mulo appassionato e con ottime idee. Saltuariamente produce capi di abbigliamento in tiratura limitata. Ecco a voi un assaggio, ma scrivetegli e prendete in mano anche voi quel piccolo capolavoro che è Profilo Basso.
iye Come nasce Profilo Basso?
Ho deciso di mettere in piedi questo progetto un paio di anni fa. Era il 2012 quando tutto ebbe inizio. Il primo numero lo cominciai a distribuire ad un raduno scooter a Pordenone e già lì mi stupii dell’interesse che aveva la gente per queste sedici pagine fotocopiate. Solo in quel sabato avevo distribuito una cinquantina di copie. Ero già entusiasta. La distribuzione è continuata tra amici e si è mano a mano estesa grazie alla “vetrina” che mi ha dato Facebook prima e Instagram poi facendo conoscere la fanzine in tutto il mondo. Ora per fortuna la mia ragazza mi dà una grossa mano (sarebbe impossibile fare tutto da solo) e molti negozi me la distribuiscono. Sembra un buon periodo!
iye Che obiettivi vi ponete?
Profilo Basso è nata senza troppe pretese e in punta di piedi. In questi tre anni abbiamo ottenuto dei grossi risultati migliorando la fanzine e aumentandone le copie; producendo qualcosa di nostro, organizzando serate e tante altre iniziative che ci hanno permesso di divertirci in quello che facciamo e stringere molte amicizie. Per il futuro speriamo tutto questo possa continuare. Sarebbe già qualcosa di favoloso.
iye Secondo te quale è la causa di questa fascinazione per il british lifestyle, inteso soprattutto come musica e football?
Diciamo che gran parte di quello che interessa ai lads è partito dalla terra d’Albione. Che si parli di musica, di sapersi muovere in una certa maniera o vestire in un determinato modo, si butta sempre l’occhio al nord. Secondo me ci può stare l’idea di prendere degli spunti ma l’Italia è comunque un paese ricco di tradizioni proprie quindi sarebbe il caso di guardare più il nostrano sapendo adattare il tutto, apportando delle migliorie.
iye Insieme a voi sta rinascendo la scena della fanzine cartacee?
Dici? Che il periodo sia abbastanza florido è certamente sotto gli occhi di tutti. E’ da un buon periodo che in Italia si sta finalmente muovendo qualcosa di serio a riguardo e sempre più spesso sento amici che vorrebbero muoversi in questa direzione. Ci sono delle buone fanzine come Our Game e Sundayservicefirm e qualcosa altro sta prendendo forma. Anche l’interesse della gente è bello forte. Quando tre anni fa ho iniziato con questo progetto, mai mi sarei aspettato una tale risposta. Deve essere poi nostra la capacità di produrre qualcosa di interessante ora che tutto è a portata di clic.
iye Avete anche una linea di abbigliamento, ce ne puoi parlare?
Non abbiamo una linea di abbigliamento ma ogni tanto produciamo qualcosa. In quantità limitata e quando ci viene un’ispirazione. Può essere una felpa, degli adesivi, un berretto ma non è su quello che puntiamo. Profilo Basso è una fanzine cartacea e su questo campo noi vogliamo muoverci, tutto il resto è un qualcosa in più a questo progetto.
iye Il britpop è morto?
Con il ritorno dei Blur, l’album di Noel Gallagher, Charlatans ecc. la stampa si è sbizzarrita con grandi titoli su un presunto ritorno di questo genere che ha fatto breccia nel cuore di molti ragazzi negli anni ’90. Ma purtroppo siamo nel 2015. Un fenomeno di immense proporzioni ma di breve durata. Una miriade di gruppi che sono durati il tempo di qualche hit. O nemmeno quella. Gruppi che si sono sciolti dando spazio a progetti solisti o seppur in attività con sonorità diverse dagli inizi. Mancando le band principali che trainavano il carrozzone sono sparite anche quelle che vivevano di luce riflessa. Resta comunque vivo l’interesse verso queste sonorità da parte di una bella fetta di appassionati.
iye Come definiresti l’attuale panorama ultras italiano ed estero?
Del panorama ultras estero non ne posso parlare in quanto non ne sono a sufficiente conoscenza. Per quanto riguarda il “nostro orticello” direi che siamo agli sgoccioli. Vedo come qualcosa senza via di uscita. Oramai o vai a fare il tifoso col cuscino sotto al culo o è meglio che te ne stai a casa. Massimo rispetto per chi ancora ci crede, sia ben chiaro.
Un enorme grazie a Demis, per la gentilezza ed il consueto stile.