Il quadretto era appeso in un angolino. Lo scorgo da lontano, in parte era coperto dalle foglie di un ficus. Incuriosito, mi avvicino - qui vi consiglio di alzare il volume di qualche decibel - scosto le foglie - ancora qualche decibel - mi avvicino per guardare meglio - mettete il volume al massimo - e faccio un salto indietro.
Potete riabbassate il volume, mi auguro sia servito a rendere l’idea. È che quando scopri che tua figlia si è fatta un piercing alla lingua, hai due o tre extrasistoli, ma poi la cosa... Qui, hegelianamente parlando, non sai che cazzo dire.«2008? Papà - chiedo provando a metterci un mix di biasimo, sconcerto e doglianza - ma non avevi smesso all’inizio degli anni Settanta?». Rialzate al massimo il volume: in risposta, un terrificante sorriso.