Il Peuple valdotain diventa bimestrale. Questione di età, scrive il Direttore, non può più reggere il ritmo di presenziare nelle case quattro volte al mese. E poi la strategia di comunicazione ha cambiato registro e bla bla… le nuove tecnologie che obbligano il giornale di partito al prepensionamento… e bla bla. La realtà forse è un po’ diversa. La società editrice che stampa il settimanale riceve dallo Stato 260.000 euro annui in quanto l’Union ha un suo rappresentante in Parlamento; la legge regionale dell’editoria copre il 50% delle spese su un importo massimo di 35.000 euro annui. Si aggiungono i 144.000 euro provenienti dai gruppi consigliari. Nonostante tutti questi soldi in cassa, la Nouvelle Editrice risulta in costante perdita. Non è l’età del Peuple quindi la causa del ridimensionamento, ma i conti in rosso! Rosso acceso nel prossimo futuro quando la riforma dell’editoria gambizzerà i contributi per i giornali di partito. E niente più contributi dai gruppi consigliari in quanto risulterebbero un finanziamento illecito ai partiti. A proposito qualcuno sa niente dell’inchiesta?