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Profughi afgani come Gordon Ramsay?

Creato il 04 settembre 2014 da Chit @chit67

Che l’Italia, nonostante cosa dicano i destristi o i cinquestallati, non brilli di sensibilità verso il prossimo soprattutto quando straniero è cosa risaputa e ormai non mi stupisce più di tanto.

Che a non brillare di questo tipo di sensibilità siano anche gli abitanti di Trieste, confesso… mi fa più male che in altri casi.

Perchè?

Semplice, perchè Trieste ed i triestini sono una di quelle zone e realtà che storicamente hanno vissuto e pagato sulla propria pelle cosa volesse dire ritrovarsi “ospiti” di un paese o di uno stato straniero anche se non lo si voleva o desiderava.

Per questo NON capisco assolutamente tono e tipologia dei commenti a questo articolo sul “giornale” ‘Il Piccolo’ in riferimento ad un gruppo di profughi afgani che stazionano sulle rive del fiume Isonzo.

Profughi afgani come Gordon Ramsay?

 Ma, anche se contro la mia natura, ho imparato negli anni che è bene non perdere troppo tempo a tentare di capire o giustificare taluni “personaggi” e le loro posizioni. Soprattutto quando seguono più una logica(?) bovina di ragionamento di gruppo e poco di razionale.
Ma questi sono miei pensieri e mie supposizioni di cui si può anche non tenere conto.

C’è invece, in nome della cosidetta memoria storica, da tenere presente che non più tardi di due mesi gli stessi immigrati sono stati INVITATI nell’ottica dell’iniziativa “Puliamo il mondo” promossa ed attuata  di concerto con autorità locali e provinciali a ripulire le rive del fiume Isonzo. [link all'articolo]

Che forse forse per i “lavori sporchi” (MA SOLO PER QUELLI, pare) vada bene che ci siano e partecipino alla vita sociale?

A voi le conclusioni, io non mi vergogno a dirvi che… ci ho pensato!


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