Magazine Diario personale

Profumo

Da Pythia
L'inverno dovrebbe essere agli sgoccioli, ma pare che lassù facciano un po' quello che vogliono. Al di là del tempo insulso, io mi ritrovo con le mani più rovinate di quando, a dicembre, me ne andavo a zonzo sulla neve senza guanti. A casa mia non mancano mai due cose, il burrocacao e la crema da mani, di cui ne ho un esemplare in ogni stanza e, soprattutto, anche in borsa.
Il tubo che ho qui in cameretta/studio è reduce dalla casa delle feste, ancora al suo posto nel cesto con la cancelleria - tra matite, gomme, penne e righelli, avere tutto in un unico posto rende più facile mettere in ordine. La crema ha un profumo tutto particolare, non invadente ma comunque persistente: in questi giorni di mani-cartavetrata l'ho usata spesso e puntualmente mi si sono presentati dei flash di ricordi legati allo scorso inverno.
Il caminetto sempre acceso e i viaggi in rimessa per fare scorta di legna.
I pomeriggi passati a raccogliere pigne e rastrellare foglie.
I marshmallows caramellati sul fuoco.
Le lunghe ore di studio per preparare l'esame di dyo.
Le pause a uncinettare la coperta dell'amicizia.
Le tonnellate di libri letti: Bartimeus, Lunaris, Shiver, In viaggio contromano, Felicità, Orgoglio Pregiudizio e Zombie...
Le passeggiate al supermercato o dal fruttivendolo.
La sera della tormenta di neve, Apollo e io accampati in salotto e fuori il mondo che veniva giù.
L'invasione delle coccinelle e la cavalletta appollaiata per tutto l'inverno sul davanzale.
I ghiri nel sottotetto.
Sono malinconica e non mi aiuta affatto essere ufficialmente a spasso, anche da quel lavoro di mezza giornata non pagata. Per questo latito, ma anche perché sono in altre faccende affaccendata: domani fatevi un giro nel Ghetto dei lettori e vedrete il frutto delle mie fatiche di web designer, e quando non avete niente da leggere date un'occhiata anche qui.

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