Milano profuma di basilico (food blogger ai pestelli)
Profumo di basilico, l’altra sera a Milano. Profumo di Liguria.
Ai pestelli, una decina di food blogger e food writer, che si sono cimentati con l’arte antica della creazione della salsa più ligure che c’è.
Ospiti dell’ Oktoberpesto di Carlo Vischi, sotto la guida sorridente ma severa del guru del pesto genovese, Roberto Panizza, ideatore e instancabile motore dei Campionati mondiali del Pesto Genovese, munito dell’enorme bellissimo mortaio seicentesco, recuperato in un’antica abbazia in restauro, food blogger e giornalisti milanesi hanno ascoltato attentamente la storia e le regole per la creazione della verde crema profumata.
L’antica salsa ligure conosce oggi una diffusione mondiale e una popolarità e un gradimento in ascesa, che però lasciano il passo a continue manipolazioni, contraffazioni, che ne falsano gusto, stravolgono il sapore, modificano la consistenza: prodotti pronti, vasetti dal verde squillante ed etichette con improbabili vedute del porto di Genova, che nascondono anacardi al posto dei pinoli italiani, formaggi vari al posto di grana e pecorino sardo, aggiunta di addensanti, di panne vegetali, di conservanti fanno conoscere al mondo una salsa verdognola, che con il pesto ligure non ha più nulla in comune.
Basilico genovese d.o.p., a foglia piccola e dal profumo inebriante, aglio di Vessalico, dolce e delicato, pinoli italiani, parmigiano e fiore sardo in parti uguali, poco sale di Trapani, olio e.v.o. della Riviera Ligure: ingredienti semplici, ma assolutamente controllati e selezionati, movimenti accurati (prima pestare leggermente, poi ruotare il pestello, per sfibrare le foglioline del basilico) ed ecco nei mortai dei partecipanti la salsa ligure si presenta di consistenze diverse, scivolando per tutte le gamme del verde.
L’abilità è anche esperienza, ma questi giovani “allievi” hanno compensato con l’entusiasmo, la volontà, l’impegno e il sincero interesse. E il loro pesto, l’ho assaggiato, era davvero buono!
Si brinda con una birra artigianale di grande qualità, non pastorizzata né filtrata, prodotta in un piccolo birrificio genovese, nato nei locali dismessi di un’antica fabbrica di birra dei primi novecento.
Il profumo si diffonde nell’aria.
E’ bello sentire profumo di pesto, a Milano.