Oggi Repubblica dedica una pagina completa della sua edizione torinese al toto aspiranti sindaci, tracciando un breve profilo per ogni possibile candidato. Nomi che ormai circolano da un po' (a parte Giorgis, che non avevo mai sentito nominare prima nella rosa di successori di Chiamparino).
Qui si sa da tempo come la pensa chi scrive: ben vengano le primarie insomma, ma che ci si sbrighi a organizzarle. E si colga l'occasione per dire un "no, grazie" a chi alle primarie non vuole partecipare. In una città dove il centrosinistra è avanti di 15 punti rispetto al centrodestra, avere l'investitura ufficiale di candidato della sinistra equivale ad avere una scarpa già a Palazzo di Città: e la pretesa di farlo senza passare dalle primarie mi sembra troppo facile. Mi sembra un regalo, quando invece la candidatura è una cosa che bisogna meritare.