“Lepuche” – Foto di Adelaide Strada
Dopo oltre vent’anni dalla caduta del regime comunista di Enver Hoxha, e dopo l’emigrazione di massa in Italia, oggi l’Albania è un’economia in crescita. Nel solo biennio 2007-8 il suo Pil è aumentato ad un tasso superiore al 6% (adesso è del 2- 3%). L’economia è stabile, con un’inflazione che non supera il 2% e un tasso di cambio con l’euro e il dollaro che non presenta grosse oscillazioni. Ciononostante, la realtà delle aree montuose del Nord non è rosea.
Il distretto di Malesia e Madhe (al confine con il Montenegro) è un esempio lampante di “economia in transizione”. La crescita delle aree urbane del Paese e di alcune zone costiere qui sulle montagne tarda a mostrarsi. Una zona con strade impraticabili, priva di servizi sanitari ed educativi adeguati, con un’economia di sussistenza, prevalentemente pastorale.
Dal 2009, Il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) ha intrapreso nel distretto, precisamente nei comuni del Kelmend e di Shkrel, un progetto di sviluppo rurale integrato, co-finanziato dal MAE e dalla CEI; cioè uno sviluppo multidimensionale per valorizzare il territorio e la cultura locale, promuovendo la gestione delle risorse in modo sostenibile e partecipato. Il progetto del VIS si ispira ai quattro assi delineati dall’Unione Europea in materia di sviluppo rurale: competitività dell’agricoltura; preservazione del paesaggio e protezione dell’ambiente; miglioramento della qualità della vita e diversificazione dell’economia; sviluppo rurale partecipato.
Si cerca di promuovere l’accesso al credito; la riqualificazione ambientale; la tutela dei boschi; la diversificazione economica, in primis col turismo, che permette di valorizzare il patrimonio naturalistico montano e di stimolare l’economia locale.
In quest’area l’accesso al credito è quasi inesistente. Il VIS, in accordo con un istituto finanziario, ha permesso a oltre cento famiglie di ottenere un credito per attività micro-imprenditoriali. Le attività finanziate sono principalmente legate all’allevamento, all’agricoltura, all’apicoltura, al commercio e ai servizi. Nel corso di questi due anni e mezzo la restituzione del credito è stata del 100%, su somme che vanno principalmente dai 2000 ai 4000 euro. È la prima volta che un istituto finanziario opera stabilmente nei due comuni, ed eroga micro-crediti a tassi di interessi bassi e senza garanzie ipotecarie. Nonostante i timori iniziali, la gente risponde oggi con partecipazione ed interesse, mettendosi in gioco e provando ad aprirsi all’economia di mercato.
Ogni fase d’implementazione del progetto è stata discussa e portata avanti in collaborazione con la gente del posto. Un Comitato per la Gestione del Fondo di Sviluppo Locale ha il compito di approvare i progetti comunitari (opere infrastrutturali, supporto all’agricoltura e ai servizi sociali, promozione di attività socio-culturali, ecc.). Esso è composto dalle amministrazioni locali, dal VIS, dai partner del progetto (COL’OR, Amici dei Popoli, la Caritas di Scutari, Ministero delle Foreste e dell’Ambiente, Ministero dell’Agricoltura e la Regione di Scutari) e da associazioni locali. Ogni iniziativa parte dai bisogni autonomamente manifestati dalla comunità e può essere approvata solo con l’accordo degli abitanti del villaggio. Perché vengano approvati i progetti la comunità si impegna per il 20% del valore dell’opera e la restante parte viene stanziata dal Comitato. Sono decine i progetti avviati nel corso di questi due anni a cui la popolazione ha dato il suo contributo in modo libero e spontaneo.
A queste iniziative vanno aggiunti i corsi di formazione professionale portati avanti dal VIS al fine di migliorare le competenze tecniche della popolazione locale. I destinatari sono, da una parte, agricoltori e allevatori, che hanno l’assistenza tecnica di agronomi e veterinari; dall’altra, i giovani del Kelmend e di Shkrel desiderosi di lavorare per lo sviluppo turistico del territorio.
Ispirandosi al modello dell’albergo diffuso e ad un turismo sostenibile, attento alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali locali, sono stati avviati corsi di guide ambientali e di guide sui sentieri montani; i proprietari delle guest-house, invece, sono accompagnati nel miglioramento dell’accoglienza turistica. In Albania l’ospitalità riveste un’importanza sacrale: il lavoro svolto è stato quello di valorizzare questa tradizione e rendere questa accoglienza adatta a turisti di tutti i tipi, provenienti da diverse parti del mondo.
Il lavoro del VIS nel Nord dell’Albania è stato proprio di ripensare il territorio, promuovendone le potenzialità naturali, culturali e artistiche in termini di partecipazione organizzata e autonoma. Il più importante risultato è stato di riannodare i fili comunitari e di incoraggiare queste persone ad acquisire nuova fiducia in se stesse, valorizzando così il proprio contesto in termini di libertà e di partecipazione.
Progetto di sviluppo nel Nord Albania di Adelaide Strada