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Progetto L&F; - Le risposte di Alberto Forni

Da Dalailaps @dalailaps
 Progetto L&F; - Le risposte di Alberto Forni Potete leggere il manifesto del progetto e la lista dei partecipanti 
cliccando sulla scritta qui sopra. Buona lettura!
Progetto L&F; - Le risposte di Alberto Forni
Progetto L&F; - Le risposte di Alberto ForniAlberto Forni Alberto Forni è giornalista e scrittore (Avanti veloce, Baldini & Castoldi, 2001), nonché autore televisivo e radiofonico (Viva la crisi, Rai 3; Lorem Ipsum, DeeJay Tv; Dispenser, Radio 2). Ha collaborato con riviste come Wired, T3, Flair, Grazia, Panorama e Linus.  Ha un blog che si chiama Fascetta Nera e un sito dedicato all’editoria digitale e al self-publishing: iltuoebook.it.
L'opinione di Alberto
Progetto L&F; - Le risposte di Alberto ForniQual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo?  La materia è ovviamente molto vasta ma sul versante dei film apprezzabili posso citare Trainspotting, su tutti, mentre in negativo direi che c’è una bella sfilza di film italiani tratti da romanzi italiani di un certo successo come ad esempio Jack Frusciante è uscito dal gruppo. E non si tratta tanto del fatto che questi film riescano o meno a essere fedeli al libro – cioè, in sostanza, che corrispondano a quello che uno si è immaginato e quindi si aspetta di vedere – ma proprio il fatto che siano in grado di stare in piedi sulle proprie gambe. A prescindere dal libro di partenza.
Progetto L&F; - Le risposte di Alberto ForniC’è un libro che le è piaciuto per la sua capacità di far immaginare i fatti narrati in modo nitido, quasi come ne potesse vedere le scene come in un film? C’è uno scrittore che apprezza particolarmente per il suo talento nello scrivere scene di questo "tipo"?  I romanzi che riescono a darmi l’idea di un film, cioè che mi spingono a raffigurare scene e avvenimenti narrati, sono i romanzi più corposi e complessi, penso ad alcuni libri di Murakami, come L’uccello che girava le viti del mondo o Nel segno della pecora, o La Famiglia Winshaw di Jonathan Coe. In generale, però, devo dire che per quanto mi riguarda sono due esperienze che tendono a rimanere separate: non immagino un film quando leggo un libro, così come non mi viene da pensare a una narrazione di tipo verbale, o a una eventuale novelization, quando guardo un film. Credo che siano proprio due linguaggi diversi e il fatto che raccontino la stessa storia mi sembra, in fondo, secondario.
Progetto L&F; - Le risposte di Alberto ForniC’è un libro che ha letto di cui sarebbe curioso di vedere la versione cinematografica?  Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso? Essendo un fan di Douglas Coupland spero sempre che riescano a trarre un film da uno dei suoi romanzi. In realtà forse è meglio di no, visto che la serie televisiva basata su jPod si è rivelata piuttosto mediocre e anche l’unico film da lui scritto, Everything’s gone green, non era poi un granché. Devo dire che mediamente non sono invogliato a leggere un libro dopo averne vista la versione cinematografica. Mi è accaduto però con Arancia meccanica/Arancia a orologeria e sono rimasto molto soddisfatto, c’è una grande differenza fra le due cose, ma per motivi diversi trovo che siano ambedue straordinarie.
    Le è capitato di leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore che pensa sarebbe perfetto nel ruolo? Se sì, chi e per quale personaggio?  No, di solito non accade. Se anche mi viene da attribuire una fisicità a un personaggio non è mai quella di un attore. Forse perché gli attori li identifico già con altri personaggi cinematografici e questo toglierebbe unicità all'esperienza di lettura che sto facendo.   

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