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Stefano Piedimonte Stefano Piedimonte è nato nel 1980 a Napoli e si è laureato all'università "L'Orientale". Ha lavorato per quotidiani, settimanali e trasmissioni televisive occupandosi principalmente di cronaca nera. Insieme a Roberto Saviano ha portato a Pordenonelegge lo spettacolo Comicamorra. I suoi racconti sono pubblicati su Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Satisfiction, Corriere del Ticino. Per Guanda ha pubblicato Nel nome dello Zio (2012) e Voglio solo ammazzarti (2013). Potete trovare più informazioni su di lui e la sua attività sul suo blog e sul suo profilo di Twitter.
L'opinione di Stefano
Qual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo? Fra gli ultimi che ho visto, un film particolarmente brutto è Le belve, tratto dall'omonimo romanzo di Don Winslow. Dire che ho sofferto, guardando il film, sarebbe poco. Winslow è uno scrittore fantastico, la cui scrittura si presta moltissimo alla trasposizione cinematografica. Stupisce che un regista del calibro di Oliver Stone lo abbia portato al cinema in un modo veramente barbaro. Credo che il risultato sia dovuto in parte anche al doppiaggio e alla traduzione in italiano: lo spagnolo che parlano i personaggi è una lingua inventata, praticamente maccheronica, certamente macchiettistica. Esistono diversi bei film tratti da romanzi. Ovviamente, dipende tutto dalla sensibilità del regista. Shining è uno di questi. Da ragazzino vidi il film di Stanley Kubrik, poi lessi il romanzo di Stephen King. Il film mi piacque molto, e poi, leggendo il libro, ebbi anche l’impressione che il regista avesse fatto uno splendido lavoro di trasposizione. È molto difficile. Tremendamente difficile. Bisogna essere coraggiosi, ma anche umili e rispettosi. Credo che fare un buon film tratto da un libro sia molto più difficile che crearne uno ex novo.
C’è un libro che le è piaciuto per la sua capacità di far immaginare i fatti narrati in modo nitido, quasi come ne potesse vedere le scene come in un film? C’è uno scrittore che apprezza particolarmente per il suo talento nello scrivere scene di questo "tipo"? Molti scrittori lavorano come se stessero scrivendo una sceneggiatura. In genere non li amo. Una delle pochissime eccezioni, per l’appunto, è Don Winslow. Se parliamo di autori che, scrivendo, mi fanno immaginare i posti e le situazioni in maniera assolutamente vivida, non posso non pensare a Niccolò Ammaniti. Il suo Io non ho paura è un capolavoro. Da quando l’ho letto, per me ogni paesino fatto di campi di granoturco, casupole e biciclette, si chiama Acqua Traverse.
C’è un libro che ha letto di cui sarebbe curioso di vedere la versione cinematografica? Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso? Ero molto curioso di vedere il film de Il grande Gatsby, proprio a causa delle atmosfere narrate nel capolavoro di Fitzgerald e delle caratteristiche del regista in questione. Baz Luhrmann è un genio, uno pieno di coraggio, che non ha paura di stravolgere i contesti ricreandone di nuovi. Penso, ad esempio, al suo Romeo + Giulietta. Beh, Il grande Gatsby mi è piaciuto abbastanza. Il giudizio, per ora, è sospeso. Credo di doverlo vedere una seconda volta. Parlando di quelli ancora non usciti in sala, mi piacerebbe vedere il film del romanzo Butcher’s Crossing, di John Williams, di cui sono stati venduti i diritti cinema. E’ un western, ma raccontato in un modo veramente particolare, tipico dell’autore che abbiamo già avuto modo di conoscere con bellissimo Stoner. Le è capitato di leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore che pensa sarebbe perfetto nel ruolo? Se sì, chi e per quale personaggio? No, questo no. Quando leggo romanzi mi piace pensare ai personaggi inventandoli insieme all'autore. Volti nuovi, mai esistiti, che si modellano a seconda delle parole che leggo. Non credo mi sia mai capitato di immaginare il personaggio di un romanzo col volto di un attore del cinema. Non in maniera cosciente, almeno.
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