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Progetto Ninna ho. Attivo a Napoli, Carreggi (Fi), Padova, Varese, Parma, Milano, Roma.

Creato il 07 gennaio 2015 da Yellowflate @yellowflate

Progetto Ninna ho. Attivo a Napoli,  Carreggi (Fi), Padova, Varese, Parma, Milano, Roma.CHE COS'E' E A CHI SI RIVOLGE

Il Progetto ninna ho nasce da un'idea della , da 14 anni impegnata ad aiutare l'infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, e di Fondazione Francesca Rava uno dei più importanti network di servizi professionali alle imprese a livello nazionale ed internazionale. KPMG Italia,

E' il primo progetto nazionale a tutela dell'infanzia abbandonata che ha ricevuto l'autorevole patrocinio del Ministero della Salute e il patrocinio della da sempre impegnata a tutelare la salute fisica e mentale del neonato e a difenderne i diritti nella società, sin dal periodo prenatale. Società Italiana di Neonatologia,

Si rivolge a tutte quelle madri che per difficoltà psicologica, sociale od economica non sono in grado di potersi prendere cura del neonato.

Il progetto ninna ho è nato nel 2008 da un lato per informare sul diritto al parto in anonimato riconosciuto dalla legge italiana, dall'altro per offrire un'alternativa ai gesti estremi di abbandono, con l'installazione di culle salvavita nelle immediate vicinanze di ospedali italiani, collocate in piccoli fabbricati accoglienti e anonimi, collegati ai rispettivi reparti di neonatologia.

Ad oggi le culle del progetto ninna ho sono state donate al Policlinico Federico II di Napoli, all'Ospedale del Ponte di , all'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Varese , Azienda Ospedaliera di Parma e all'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di . E proprio il Padova è stato il primo ospedale del circuito ninna ho a dotarsi della Firenze nel novembre 2008, un'apposita struttura creata per dare accoglienza e salvezza a neonati abbandonati. Policlinico Federico II di Napoli "moderna ruota"

" Ci appelliamo ai media nazionali, territoriali, in particolare nelle città dove le culle sono state installate, alle Istituzioni e agli Enti Ospedalieri, affinché ci aiutino ad amplificare sempre più la conoscenza di queste possibilità per le mamme in difficoltà salvando così preziose vite." affermano i partner del progetto ninna ho Mariavittoria Rava (Presidente Fondazione Francesca Rava) e Giovanni Rebay (Partner di KPMG S.p.A).

LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE

Il progetto ninna ho prevede una campagna di comunicazione e sensibilizzazione in 5 lingue . Leaflet, poster e locandine sono periodicamente distribuiti presso le strutture e i luoghi nei quali è presumibile possano essere visti o frequentati dalle madri in difficoltà, E' inoltre attivo un sito internet ( ) con tutte le informazioni sul progetto, sulle culle termiche, sulla legislazione vigente, sugli ospedali che aderiscono all'iniziativa e la possibilità di inserire le proprie domande via web ed avere risposta. La campagna di comunicazione intende raggiungere direttamente il target finale (donne in difficoltà) e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità del fenomeno dell'abbandono neonatale.

Un numero verde (800 320 023), ogni martedì e giovedì dalle ore 13 alle 15, si avvale di un operatore specializzato in grado di fornire prima accoglienza, ascolto, informazione e orientamento alle donne in difficoltà.

Infine nel luglio 2013, ninna ho insieme alla SIN, Società Italiana di Neonatologia ha lanciato un'indagine conoscitiva sulla realtà dell'abbandono neonatale in Italia che coinvolgerà oltre 100 centri nascita su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di individuare nuovi strumenti efficaci di aiuto alle madri in difficoltà.

www.ninna ho.org

n. verde 800 320 023

    Progetto Ninna ho. Attivo a Napoli,  Carreggi (Fi), Padova, Varese, Parma, Milano, Roma.
Progetto Ninna ho. Attivo a Napoli,  Carreggi (Fi), Padova, Varese, Parma, Milano, Roma.

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.


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