Secondo alcune informazioni riservate raccolte da Luca Scantamburlo – scrittore e ricercatore freelance, la NASA nel 1970 avrebbe organizzato ben due missioni segrete su Marte in collaborazione con l’allora Ente Spaziale Sovietico, allo scopo di recuperare reperti di una antica civiltà marziana. Al comando delle due missioni segrete ci sarebbero stati (udite, udite!) due astronauti conosciutissimi dal grande pubblico: Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Le foto divulgate dal sito del freelance mostrerebbero proprio Buzz Aldrin nel corso di una esplorazione del suolo marziano. Ma i dettagli che Luca Scantamburlo ha ricevuto dal suo contatto personale e segreto vanno oltre. L’uomo – presumibilmente un militare di area Nato che ha avuto modo di visionare il materiale scottante – ha rivelato infatti come e quando queste missioni avvennero, da dove partirono, quale centro le controllò e quale ne fu l’obiettivo. Non solo: ha fornito anche del materiale a sostegno delle sue affermazioni: 4 foto che ritrarrebbero, per l’appunto, un astronauta americano sul suolo marziano. “Queste immagini sarebbero state riprese da un video all’interno della base di Groom Lake”, spiega Scantamburlo su Extremamente. “Sono sicuramente digitali, non c’è dubbio. Posso solo fare delle congetture: forse sono scatti effettuati di fronte a dei fermi-immagine di un video, oppure sono foto di immagini stampate. Ignoro chi sia stato a scattare le foto, potrebbe essere stata la mia fonte o qualcun altro che poi gliele ha inoltrate”. Groom Lake si trova all’interno della base più misteriosa del mondo, quella famigerata Area 51. Proprio qui sarebbero state scattate le foto inviate a Luca Scantamburlo da un suo contatto personale e segreto. Le immagini mostrerebbero Buzz Aldrin mentre cammina su Marte: “La mia fonte mi ha raccontato che il celebre astronauta Buzz Aldrin sarebbe stato proprio il Comandante della prima missione segreta su Marte con equipaggio (denominata WPXVI), una missione risalente all’anno 1970 ed organizzata nell’ambito del progetto da lui definito Project Redsun. Per di più, è stato divulgato anche un estratto di un video interno della NASA, nel quale è possibile vedere alcune sequenze del viaggio affrontato dagli astronauti americani e sovietici da Terra a Marte a bordo del modulo ISV Columbus. Di queste spedizioni marziane, Luca Scantamburlo ha ottenuto conferma da un’altra famosa gola profonda: Moonwalker1966delta. E’ il sedicente comandante dell’Apollo 19, missione ufficialmente mai avvenuta, che avrebbe dovuto raggiungere la faccia nascosta della Luna per studiare da vicino le anomalie fotografate dalle precedenti missioni Apollo: soprattutto, una presunta, enorme astronave adagiata da tempo immemore sul suolo lunare. Ma l’Apollo 19 non raggiunse mai il suo obiettivo, per colpa di un guasto che rischiò di uccidere l’equipaggio. E’ la storia che lo stesso Moonewalker1966delta – pseudonimo sotto il quale si nasconderebbe un famoso ex astronauta – ha raccontato a Scantamburlo in un fitto scambio di messaggi che poi sono diventati il libro Apollo 20. La rivelazione. Il comandante di Apollo 19, in maniera indipendente, ha confermato l’esistenza di queste missioni segrete congiunte sovietico-americane su Marte, indicando lo stesso nome: Project Redsun.
Secondo alcune informazioni riservate raccolte da Luca Scantamburlo – scrittore e ricercatore freelance, la NASA nel 1970 avrebbe organizzato ben due missioni segrete su Marte in collaborazione con l’allora Ente Spaziale Sovietico, allo scopo di recuperare reperti di una antica civiltà marziana. Al comando delle due missioni segrete ci sarebbero stati (udite, udite!) due astronauti conosciutissimi dal grande pubblico: Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Le foto divulgate dal sito del freelance mostrerebbero proprio Buzz Aldrin nel corso di una esplorazione del suolo marziano. Ma i dettagli che Luca Scantamburlo ha ricevuto dal suo contatto personale e segreto vanno oltre. L’uomo – presumibilmente un militare di area Nato che ha avuto modo di visionare il materiale scottante – ha rivelato infatti come e quando queste missioni avvennero, da dove partirono, quale centro le controllò e quale ne fu l’obiettivo. Non solo: ha fornito anche del materiale a sostegno delle sue affermazioni: 4 foto che ritrarrebbero, per l’appunto, un astronauta americano sul suolo marziano. “Queste immagini sarebbero state riprese da un video all’interno della base di Groom Lake”, spiega Scantamburlo su Extremamente. “Sono sicuramente digitali, non c’è dubbio. Posso solo fare delle congetture: forse sono scatti effettuati di fronte a dei fermi-immagine di un video, oppure sono foto di immagini stampate. Ignoro chi sia stato a scattare le foto, potrebbe essere stata la mia fonte o qualcun altro che poi gliele ha inoltrate”. Groom Lake si trova all’interno della base più misteriosa del mondo, quella famigerata Area 51. Proprio qui sarebbero state scattate le foto inviate a Luca Scantamburlo da un suo contatto personale e segreto. Le immagini mostrerebbero Buzz Aldrin mentre cammina su Marte: “La mia fonte mi ha raccontato che il celebre astronauta Buzz Aldrin sarebbe stato proprio il Comandante della prima missione segreta su Marte con equipaggio (denominata WPXVI), una missione risalente all’anno 1970 ed organizzata nell’ambito del progetto da lui definito Project Redsun. Per di più, è stato divulgato anche un estratto di un video interno della NASA, nel quale è possibile vedere alcune sequenze del viaggio affrontato dagli astronauti americani e sovietici da Terra a Marte a bordo del modulo ISV Columbus. Di queste spedizioni marziane, Luca Scantamburlo ha ottenuto conferma da un’altra famosa gola profonda: Moonwalker1966delta. E’ il sedicente comandante dell’Apollo 19, missione ufficialmente mai avvenuta, che avrebbe dovuto raggiungere la faccia nascosta della Luna per studiare da vicino le anomalie fotografate dalle precedenti missioni Apollo: soprattutto, una presunta, enorme astronave adagiata da tempo immemore sul suolo lunare. Ma l’Apollo 19 non raggiunse mai il suo obiettivo, per colpa di un guasto che rischiò di uccidere l’equipaggio. E’ la storia che lo stesso Moonewalker1966delta – pseudonimo sotto il quale si nasconderebbe un famoso ex astronauta – ha raccontato a Scantamburlo in un fitto scambio di messaggi che poi sono diventati il libro Apollo 20. La rivelazione. Il comandante di Apollo 19, in maniera indipendente, ha confermato l’esistenza di queste missioni segrete congiunte sovietico-americane su Marte, indicando lo stesso nome: Project Redsun.
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